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Spiagge di Licata, riprende la protesta dei netturbini

LICATA. I “trimestralisti” tornano a protestare perché, dopo dodici anni, per la prima volta non sono stati assunti per la pulizia delle spiagge, mentre Il Megafono denuncia: “no a Licata come una grande pattumiera”.
Gli arenili sporchi dunque rimangono in primo piano, anche se i rifiuti (perlomeno quelli lungo il litorale) dovrebbero avere le ore contate. Oggi, presso la Provincia Regionale di Agrigento, si terrà la gara per affidare il servizio. L’ente, dando esecuzione all’ordinanza del sindaco del Comune di Licata, con il sistema del cottimo fiduciario appalterà il servizio ad un’impresa. L’importo a base d’asta è pari a 40.000 euro.
Probabilmente è anche dopo avere appreso che sarà una ditta privata ad eseguire l’intervento, e non più la Dedalo Ambiente come negli anni scorsi, che gli operatori ecologici ieri hanno ripreso a protestare. Nelle prime ore del mattino hanno raggiunto il municipio minacciando di occupare l’aula consiliare. Hanno avuto un confronto con alcuni consiglieri comunali, presenti a palazzo di città, ed hanno interrotto la protesta dopo avere avuto assicurazione del fatto che potranno incontrare, probabilmente già oggi, i capigruppo consiliari. Pare scontato, dunque, che stamani torneranno a palazzo di città.
Intanto ieri Il Megafono ha diffuso una nota per “reclamare maggiore attenzione dall’amministrazione comunale, sulla base della valorizzazione di zone della cittadina, che da qualche settimana è meta di visitatori, ma che, a nostro avviso, non è ancora pronta ad ospitare turisti. A causa di inefficienze, nello specifico la presenza di spazzatura, non offre una bella immagine”.
“E’ chiaro – aggiunge il presidente de Il Megafono, Calogero Malfitano – che da parte di alcuni cittadini ci sono forti segnali di scarsa civiltà, segnati dall’abbandono dei rifiuti e inerti, ovunque ed in qualsiasi ora, soprattutto nelle zone balneari come Playa, contrada Piscotto, o peggio ancora, Marianello, dove ad accogliere i turisti sono sacchetti di pattume e migliaia di bottiglie vuote”. “Ma l’amministrazione comunale – aggiunge Il Megafono - vive realmente la città? Basta fare una semplice passeggiata per rendersi conto che l’evidenza parla chiaro. Anche negli anni passati, nonostante tutto, in questi periodi le spiagge riuscivano ad accogliere sufficientemente i bagnanti. Ed oggi? Un circolo vizioso continuo, che dalla spazzatura all’assedio dei cani randagi rende il passo breve. Le responsabilità sono chiare ed evidenziano una cultura dell’igiene e della cura dell’ambiente che non sono proprie di una “città a vocazione turistica”.

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