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Agrigento, Scappa all’alt, poi semina il panico Multa da 6 mila euro a empedoclino

AGRIGENTO. Scappa all'Alt della polizia e semina il panico, rischiando più volte di investire i passanti, nel quartiere di Piano Lanterna. Nonostante l'inseguimento della volante, imboccando contromano le strade e correndo ad altissima velocità, riesce a seminare la pattuglia e crede, probabilmente, d'averla fatta franca. Non sa però che i poliziotti sono riusciti ad annotare la targa della motocicletta che guidava. Dopo poche ore, infatti, gli agenti hanno identificato sia il centauro, che il proprietario della due ruote. Due fratelli empedoclini che sono finiti nei guai.
I poliziotti del commissariato "Frontiera", coordinato dal vice questore aggiunto Cesare Castelli, hanno accertato innanzitutto il perché di quella fuga tanto repentina quanto pericolosa. Il centauro ventenne - secondo la ricostruzione della polizia - non avrebbe, infatti, mai conseguito la patente di guida ed, inoltre, era sul sedile di un mezzo sottoposto a sequestro. Il centauro, G. D., ha collezionato, dunque, una decina di sanzioni amministrative per circa 6 mila euro: 1.800 euro solo perché guidava un mezzo sequestrato e poi le sanzioni perché il due ruote era senza assicurazione, né revisione, perché non indossava il casco e per tutte le strade imboccate contromano. Il ventenne è stato anche denunciato, alla Procura della Repubblica di Agrigento, per guida senza patente. Gli agenti sono arrivati a lui sia perché avevano annotato i numeri della targa della motocicletta, sia perché - durante l'inseguimento - lo avevano riconosciuto.
Accertato, grazie al numero di targa, che la motocicletta era di proprietà del fratello più grande: F. D. di 30 anni anche lui è stato denunciato alla Procura per le ipotesi di reato di sottrazione di cose sottoposte a sequestro e violazione colposa dei doveri su cose sottoposte a sequestro, ossia il dovere di custodia. La motocicletta, ancora una volta, è stata sequestrata e questa volta i poliziotti del commissariato "Frontiera" l'hanno affidata ad un custode giudiziario. C.R.

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