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Costi dei dipendenti, al Comune di Favara si «taglia»

FAVARA. Dal prossimo primo luglio si modificheranno gli orari di apertura pomeridiana del Comune di Favara. Non saranno più, infatti, due i rientri settimanali ma solo uno, nella giornata di mercoledì, con orario che andrà a coprire la fascia tra le 15.15 e le 18.45. Non è una scelta dettata da esigenze estive ma collegata alla necessità di limitare le spese. Proprio così. L'operazione, infatti, comporterà dei risparmi per l'ente locale in quanto dimezzerà l'erogazione del buono pasto, privilegio di cui i dipendenti godevano dagli anni novanta. La decisione è stata presa ieri mattina nel corso di una concertazione a cui hanno partecipato il sindaco Rosario Manganella, il segretario comunale Piero Amorosia, i dirigenti Alberto Avenia e Franco Criscenzo, i sindacalisti provinciali Caruso (per Csa) e Aquilino (per Cgil) e le rappresentanze unitarie aziendali Maria Argento, Salvatore Bruccoleri, Gerlando Cognata, Tonino Morreale, Francesco Passarello, Angelo Sicilia, Mario Venzaprone e Antonio Zambito Marsala. L'iniziativa fa seguito alla richiesta della Corte dei Conti di procedere ad una serie di misure correttive avendo notato saldi negativi nei bilanci dell'ente.
"Inizialmente - dice il segretario Amorosia - si era previsto di abolire del tutto il buono pasto con un risparmio annuo per le casse comunali di circa 70 mila euro. Alla fine si è concordato di concederne uno a settimana in coincidenza con l'unico rientro pomeridiano". La parte sindacale ha fatto notare che, a fronte di una spesa sul personale che sfiora gli 11 milioni di euro all'anno, il costo della mensa incide solo per 70 mila euro (e dal primo luglio per la metà). C'è da mettere sul conto anche il fatto che la spesa per il personale al 31 dicembre 2013 si è ulteriormente ridotta a causa dei pensionamenti e che il rapporto con la spesa corrente complessiva è del 39%, unici punti sotto la soglia del 50% oltre la quale la Corte dei Conti non ammetterebbe deroghe. Alla luce di queste percentuali, si è deciso di non penalizzare ulteriormente i dipendenti comunali i quali dal primo luglio perderanno un buono pasto (dal valore di 7 euro) ma non entrambi come in un primo momento si era temuto. "Si tratta di una soluzione transitoria - puntualizza il segretario comunale - con la vicenda che verrà ripresa a settembre".
Una novità di non poco conto è che nella giornata pomeridiana di rientro (il mercoledì), e comunque dalle 15.15 alle 18.45, si dovranno tenere le eventuali sedute di consiglio comunale e di commissione. E ciò per evitare di tenere aperti gli uffici in giornate diverse con il coinvolgimento del personale a cui spetterebbe, di conseguenza, il pagamento delle ore di lavoro straordinario. Insomma, la cinghia la devono stringere tutti non risparmiando la cura dimagrante nemmeno la classe politica.

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