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Troppi furti di rame, a Licata "serve l’Esercito"

Nelle contrade Monte Pizzuto, Conca Ginisi, Mollarella, Piana, da mesi i ladri rubano i cavi di rame e lasciano intere zone del territorio senza corrente elettrica

LICATA. “Troppi furti di cavi di rame, serve l’esercito”. A sostenerlo è l’amministrazione comunale che si è rivolta al prefetto di Agrigento, Nicola Diomede, per chiedergli di “concordare ogni utile iniziativa che ponga un freno al gravissimo fenomeno e rappresenti un segno tangibile della presenza dello Stato nei nostri territori”. La missiva indirizzata al prefetto di Agrigento porta la firma di Angelo Cambiano, vice sindaco di Licata, che ha chiesto “l’intervento dell’esercito per incrementare il controllo del territorio, soprattutto nelle zone in cui con maggiore frequenza si sono registrati i furti di cavi della corrente elettrica”.
Nella missiva l’esecutivo in carica ha indicato anche le zone del territorio in cui il fenomeno è maggiormente incisivo. “A ripetizione – scrive il vice sindaco – i furti di cavi della corrente elettrica, che finiscono per lasciare al buio intere contrade, si sono verificati alla Piana, a Monte Pizzuto, allo Stretto, a Sant’Oliva, nell’area di Conca Ginisi ed a Mollarella. Ci sono zone al buio, a causa dei furti di cavi dell’energia elettrica, ormai da oltre un mese”.
La presa di posizione dell’amministrazione comunale di Licata fa seguito a quelle dei Comuni di Campobello di Licata e Naro che nei giorni scorsi avevano protestato contro i furti che, oltre a provocare disagi, creano danni ingenti soprattutto agli agricoltori. Senza la corrente elettrica, infatti, gli impianti di irrigazione delle serre, e delle colture a pieno campo, non possono essere attivati. Ne consegue che i titolari di aziende agricole, se non vogliono perdere interi raccolti, sono costretti ad azionare gruppi di continuità alimentati a diesel, con tutto quello che il carburante costa. La situazione, dunque, è grave. Da qui la decisione del Comune di Licata di chiedere l’intervento dell’esercito per controllare, soprattutto, le zone di campagna. Il vice sindaco Angelo Cambiano ha chiesto anche che si tenga un vertice in prefettura, tra tutti gli enti interessati, coordinato dal prefetto Nicola Diomede, per fare il punto della situazione e trovare delle soluzioni. Come è noto sul mercato nero i malviventi fanno affari d’oro vendendo il rame contenuto nei cavi della corrente elettrica. Perciò i furti, soprattutto negli ultimi anni, sono via via aumentati. E ciò malgrado i controlli siano serrati. A ripetizione, infatti, carabinieri e polizia arrestano gli autori dei furti, e restituiscono all’Enel i cavi dell’energia elettrica che sono stati trafugati, ma il fenomeno non viene sradicato. I colpi si concentrano, non sempre di notte, soprattutto nelle zone di periferia ed in campagna, aree più difficili da controllare. In qualche caso, però, è accaduto che i cavi della corrente elettrica siano stati portati via anche nel centro urbano. Ed ogni volta che si registra il furto l’Enel, con tecnici e operai, interviene per ripristinare la corrente elettrica. 

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