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Favara, è scontro sul castello Chiaramonte

L’opposizione chiede che venga cambiata la gestione privata. Manganella: «Buoni risultati, ma miglioreremo ancora»

FAVARA. Torna a far parlare di sé il castello Chiaramonte ma non per la bellezza e l’imponenza del suo impianto architettonico quanto perché sarebbe tenuto in uno stato di abbandono che striderebbe con i proclami del suo rilancio ai fini di una corretta fruizione turistica. Dopo un recente intervento del segretario di Rifondazione comunista, Francesco Giancani, che ha invitato il sindaco a provvedere a recuperare l’immagine dello storico maniero medievale, oggi è la volta del consigliere dello stesso partito, Antonio Palumbo, che ha addirittura presentato un’interrogazione convinto che i propositi di rilancio del castello, collegati ad un progetto alternativo portato avanti dal direttore artistico Andrea Bartoli, appositamente nominato dal sindaco, siano naufragati senza che si siano visti incrementi di visitatori. “All’interno del castello – dice Palumbo - sono state posizionate strutture permanenti da più di un anno istituendo un servizio di biglietteria per consentirne l’ingresso. Tutto ciò è, però, in contrasto con lo stato di abbandono in cui versa e il suo degrado è stato oggetto di numerose segnalazioni per la presenza di ratti e insetti”. Il consigliere di Rifondazione comunista aggiunge che i dipendenti operano in condizioni indecorose oltre che pericolose dal punto di vista della sicurezza e soprattutto dell’igiene. Ricorda al sindaco che le installazioni, secondo il regolamento del castello, non possono rimanervi per oltre sei mesi. Palumbo conclude chiedendo lo smantellamento delle installazioni e di conoscere gli incassi fatti da quando si è deciso di far pagare l’ingresso.“Con il notaio Andrea Bartoli, al quale non fanno sicuramente difetto le capacità organizzative in ambito culturale – dice il sindaco Manganella - , avevamo programmato una conferenza stampa per fare il punto su come il castello sia stato gestito dal luglio dell’anno scorso da quando si decise di farne un luogo di richiamo di artisti contemporanei. Purtroppo, per come va la politica, la conferenza è stata rinviata di settimana e in settimana”. Il primo cittadino conferma, comunque, che le iniziative avviate con il professionista sono state più che positive anche se quell’esperienza va supportata da nuovi interventi. Il responsabile del castello, Lillo Bellomo, precisa che gli incassi sono stati di mille e 200 euro e che il maniero non è abbandonato tant’è che ieri ha ospitato un convegno dei biologi.

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