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Agrigento, Zambuto si autosospende anche dal «Pd»

L’ex sindaco del capoluogo ha congelato la sua carica di presidente dell'Assemblea regionale del partito del premier Renzi

AGRIGENTO. Marco Zambuto si "autosospende" dal Partito democratico, congelando la sua carica di presidente dell'Assemblea regionale del Pd. Dopo le dimissioni da sindaco, scaturite da una condanna a 2 mesi e 20 giorni di reclusione per abuso d'ufficio, l'ormai ex capo dell'amministrazione comunale decide anche di lasciare il suo incarico prestigioso all'interno del partito in cui milita "autosospendendosi" dal ruolo di presidente. Zambuto comunque precisa che lo statuto ed i regolamenti del Pd non indicano nessuna incompatibilità, per vicende come quella che lo ha visto protagonista e dice: "Così come per amore della città mi sono dimesso da sindaco anche per non mettere in imbarazzo il Pd, perché non voglio che nessuno possa speculare sulla mia posizione, mi autosospendo da presidente dell'assemblea regionale". Il partito difende Zambuto. Fausto Raciti, segretario regionale del Pd, proprio commentando le dimissioni del sindaco di Agrigento, ha detto: "Zambuto resta un dirigente del partito e la sua decisione di dimettersi, certamente difficile, lo rende ancora più autorevole e credibile agli occhi del Pd e dei siciliani". Sulle dimissioni interviene anche Maria Iacono, deputato nazionale del Pd. "Le dimissioni di Marco Zambuto dalla carica di sindaco di Agrigento, a seguito della condanna per abuso d'ufficio, rappresentano un gesto di responsabilità e di rispetto delle istituzioni democratiche. In presenza di una condanna, seppur di primo grado, Zambuto ha avuto il coraggio e lo stile di dimettersi, salvaguardando il proprio diritto alla difesa. Tale scelta dimostra amore e rispetto nei confronti della comunità agrigentina". Intanto, dopo le dimissioni e l'autosospensione, Marco Zambuto pensa a trascorrere un po' di tempo con la famiglia. "Per prima cosa - ha detto ieri - farò una vacanza con mia moglie e dedicherò del tempo alla mia famiglia ed agli affetti più cari. L'impegno da sindaco, per sette anni, è stato sicuramente gravoso, ma sono fiero di aver servito questa città con la massima trasparenza e soprattutto con la massima onestà. In tutti questi anni ho avuto accanto una moglie meravigliosa che mi ha dato tanta forza e tanto coraggio e tanti amici sinceri e parenti che hanno supportato ogni mia scelta. Una volta concluso questo impegno - aggiunge Zambuto - è giusto che io dia serenità a queste persone che mi sono state accanto". Nel futuro dell'ormai ex sindaco c'è sicuramente un impegno professionale come avvocato, ma la politica non sarà messa da parte. "Continuerò il mio impegno politico come ho fatto - dice ancora - con la stessa passione di sempre. Nel frattempo dedicherò il mio tempo a dimostrare l'estraneità ai fatti contestati e ricorrerò in appello per la sentenza di primo grado". Marco Zambuto non pensa alla ricandidatura. Per il momento non ne parla nemmeno. Il suo unico obiettivo è dimostrare la sua innocenza. Ma il gesto delle dimissioni lo ha ampiamente riconciliato con la città e con gli agrigentini, salutato militarmente anche dai più acerrimi avversari politici che gli hanno riconosciuto di non essere stato legato alla poltrona di sindaco.

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