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Ribera, telecamere per proteggere il monumento a Crispi

RIBERA. Nel corso della notte, nel dicembre scorso, come già avvenuto una prima volta, a poca distanza dall’inaugurazione, era stato staccato dai soliti vandali, che non amano molto, tra l’altro l’illustre compaesano Francesco Crispi, dal monumento bronzeo che era stato innalzato un paio di anni fa in piena piazza Giovanni XXIII e che ricorda lo statista riberese. E’ lo ”spadino” che nel monumento, realizzato dall’artista caltabellottese Salvatore Rizzuti, è tenuto in mano da Rosalie Montmasson, moglie, poi ripudiata, raffigurata all’impiedi con lo statista seduto. A riattaccarlo è stato lo stesso artista caltabellottese, che aveva fatto lo stesso intervento, a titolo gratuito, una prima volta, quando lo spadino, staccato era stato pure trafugato dai vandali che avevano anche danneggiato con una bottigliata in testa la statua di Franmcesco Crispi. Lo ”spadino” prudenzialmente, per evitare il ripetersi di spiacevoli fatti del genere, era stato recuperato e prudenzialmente tenuto in un luogo sicuro (in Municipio) in attesa che venisse collocato in corso Umberto primo il sistema di videosorvegliaza, che consentirà di scoraggiare il ripetersi e di questo tipo di atti vandalici, ma anche di altro genere di attività delittuose. Se adesso il monumento a Crispi è più sicuro lo stesso non può dirsi per altri ”simboli crispini”. Bisognerà, infatti, attendere ancora per la ricollocazione di un altro ”simbolo” che ricorda l’illustre statista riberese, che nella sua città natale, a dire il vero, non gode di molta stima e simpatia, se, ad esempio, subito dopo la guerra il busto bronzeo realizzato dallo scultore Mario Rutelli dentro la Villa comunale della ”Vittoria”, è stato abbandonato tra i rifiuti della discarica comunale, se lo stesso busto bronzeo più volte è stato imbrattato con scritte e appesantito da schiumogeni vari ed addirittura buttato a terra con tutto il basamento in marmo che lo sorregge: si tratta proprio del busto bronzeo che lo raffigura al centro della rotonda dei ficus nella villa comunale: quel monumento da tempo è stato ”decapitato” ad iniziativa dell’Amministrazione comunale, che, in attesa che anche in questo caso in villa venga impiantato un sistema di videosorveglianza con la posa di nuove telecamere, ha fatto trasportare il busto ”crispino” in un magazzino del Comando di Polizia municipale, in attesa di tempi migliori. Anche un altro busto bronzeo, copia del primo, e sempre opera del Rutelli, è stato prudenzialmente portato via dal basamento che lo conteneva all’interno del giardino dell’Istituto Magistrale intitolato proprio a Crispi: il busto, prudenzialemente, per evitare brutte ”sorprese”, è stato portato nell’uffficio della Direzione scolastica. T.C.

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