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Cattedrale di Agrigento chiusa da anni: stasera veglia di preghiera

AGRIGENTO. La veglia di preghiera per la Cattedrale di Agrigento, l’ennesima, è fissata per questa sera a partire dalle 21, in occasione della Pentecoste per volontà di don Franco Montenegro, l’arcivescovo di Agrigento, una delle poche, pochissime voci autorevoli che non hanno mai fatto calare il silenzio sulla vicenda. «Un silenzio assordante - tuona Carmelo Petrone, sacerdote - giornalista e direttore dell’Amico del Popolo, il settimanale della Curia - dove tutti gridano, riconoscono nella Cattedrale un bene culturale, monumentale, storico, di fede da salvaguardare, il luogo della memoria e del future salvo poi lasciare cadere tutto nel silenzio, un assordante silenzio. Tace la classe politica a tutti i livelli incapace di andare oltre i proclami non suffragati dai fatti. E di proclami, a suon di comunicati e conferenze stampa, lettere, convegni, seminari, tavole rotonde, interpellanze, ne abbiamo sentiti tanti in questi tre anni di chiusura del Duomo, di fatti ben pochi».
Petrone ricorda come tacciano anche gli enti preposti a risanare il Colle e salvare la Cattedrale, che dopo avere stilato e presentato cronoprogrammi, puntualmente disattesi e dopo avere illustrato, in pompa magna, cartine, rilievi, slide multimediali, modelli 3d, si trincerano dietro un “assordante silenzio” dinnanzi a domande precise sul nulla fino ad ora realizzato.
«Tacciono anche i cristiani dell’Arcidiocesi - aggiunge Petrone - quasi non interessi più di tanto che la Chiesa Madre, che per i cristiani non è un semplice monumento ma il luogo in cui la comunità locale unita al suo vescovo vive e matura la propria fede, il luogo dove è la cattedra del vescovo, sia chiusa da 1200 giorni senza che si intraveda una via d’uscita».
E sul nulla che si sta facendo per la Cattedrale, si registra anche l’intervento dell’ex consigliere comunale Angelo Principato che ricorda come nulla si sia mosso dall’ultima veglia di preghiera di settembre voluta da Montenegro.
«Due mesi dopo - ricorda Principato - in una conferenza stampa tenuta nel Seminario Vescovile, presente anche l’assessore al territorio Mariella Lo Bello, il presidente della Regione, Saro Crocetta, promise che entro un anno sarebbero iniziati i lavori per consolidare la collina e consentire le riapertura della cattedrale.
Sono passati sei mesi da quella dichiarazione e non sono state comunicate notizie circa il progetto né si sono avviate le procedure per l’affidamento dei lavori. L’impegno magistralmente profuso dall’ex assessore Mariella Lo Bello pare non sia servito a niente, dato che tutto è avvolto nel più misterioso silenzio. Frattanto la cattedrale rimane chiusa e continua a essere a rischio perché non si è ancora stabilito se procedere al consolidamento del pendio settentrionale del Colle di Girgenti contestualmente al risanamento strutturale dell’edificio sacro».
Principato aveva inoltre auspicato un simultaneo dispiegarsi dei due interventi, propedeutici ad una soluzione la più possibile efficiente in rapporto alla vulnerabilità geomorfologica del Colle ma soprattutto ad una definitiva opera di consolidamento di un edificio storico, nel quale è condensata la storia millenaria della città e di una diocesi.
«Per questo motivo - conclude - chiedo come cittadino ma anche come ex consigliere, che vengano accelerate le procedure di appalto dei lavori sopra enunciati ma soprattutto che essi siano predisposte in contemporanea, non trascurando nel contempo che rimane ancora insoluto il problema della via di fuga, cioè la sicurezza di un intero quartiere cittadino».
«A sei mesi dall’ annuncio - conclude - nessuna “prima pietra” è stata posata. Crocetta non ha mantenuto la parola, ritardando azioni di risanamento monumentale, di consolidamento geomorfologico ma soprattutto di protezione civile non più procrastinabili».

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