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Ospedale, emergenza personale a Canicattì: pochi anestesisti

Stando a quanto trapela da fonti sanitarie, l’Asp non avrebbe intenzione di procedere a nuovi incarichi lasciando che sia la direzione sanitaria dell'ospedale a gestire al meglio l'organizzazione del personale

CANICATTI'. Salvato, almeno si spera, dal depotenziamento dei servizi offerti ai migliaia di utenti il Barone Lombardo rischia di andare incontro ad una grave situazione di difficoltà, che mette a rischio addirittura la stessa funzionalità della struttura, causata dalla carenza di personale medico ed ausiliario. Il grido d'allarme, in particolare, è stato lanciato dai medici anestesisti - rianimatori ma fa il paio con un'altrettanto critica condizione che investe gli ausiliari operanti all'interno dell'ospedale. In entrambi i casi il personale è carente, per non dire ridotto all'osso, ed i servizi garantiti dalle figure professionali sono messi in serio rischio. La situazione più complessa, anche in relazione al fondamentale ruolo svolto nell'assistenza di tutti i pazienti in condizioni critiche, è sicuramente quella degli anestesisti - rianimatori. Il numero di medici si è ulteriormente ridotto nelle ultime settimane a causa della defezione, per motivi di salute, di uno dei cinque sanitari in servizio al Barone Lombardo. Degli otto previsti in pianta organica sono soltanto quattro quindi quelli attualmente operativi e che sono costretti a sopportare, con grande spirito di sacrificio ed abnegazione, turni di lavoro in molti casi massacranti. L'atavica carenza d'organico, che si protrae da più di un anno, infatti costringe i quattro anestesisti - rianimatori, che si occupano oltre che dell'anestesia dei pazienti che devono essere sottoposti a intervento chirurgico anche della rianimazione in tutti i casi di urgenza sia intra che extraospedaliera, ad effettuare turni ben più lunghi delle 34 ore settimanali previste. Una situazione questa che mette a repentaglio non soltanto la tenuta dei sanitari ma anche e sopratutto la qualità stessa degli interventi effettuati nei confronti dei pazienti. Per sbloccare in positivo la situazione basterebbe che l'Azienda Sanitaria di Agrigento attingesse qualche unità dalle graduatorie per assunzioni a tempo determinato già esistenti, in attesa di quelle dei nuovi specializzandi che si formeranno nel prossimo mese di luglio, o sbloccasse il concorso per le assunzioni a tempo indeterminato fermo ormai da un anno per alcuni cavilli di carattere burocratico. Stessa soluzione, almeno la prima, che potrebbe essere utilizzata anche per far fronte all'emergenza ausiliari dell'ospedale canicattinese. Anche per queste figure professionali esistono delle graduatorie dalle quali l'Asp potrebbe pescare per andare a scongiurare la situazione di difficoltà che si registra nel locale nosocomio. Allo stato attuale più del 70% del personale ausiliario previsto in pianta organica risulta scoperto con sole dieci unità in servizio e molti altri contratti che risultano essere prossimi alla scadenza. Anche in questo caso sono numerosi i disagi che si registrano a causa della carenza del personale ausiliario che si occupa di importanti servizi necessari per garantire in buon andamento della vita interna dei singoli reparti e più complessivamente dell'ospedale nel suo complesso, tra i quali lo spostamento dei ricoverati, il trasporto di medicine, referti, materiale vario e poi ancora vitto, attrezzature, vestiario e biancheria, ed il trasporto dei degenti. Al momento però, stando a quanto trapela da fonti sanitarie, l'Asp non avrebbe intenzione di procedere a nuove incarichi lasciando che sia la direzione sanitaria dell'ospedale Barone Lombardo a gestire al meglio l'organizzazione del personale in servizio.

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