Questo sito contribuisce all’audience di Quotidiano Nazionale

Santa Margherita Belice, aree dimenticate trasformate in giardino

SANTA MARGHERITA BELICE. Spazi pubblici gestiti da volontari. Succede nel paese del Gattopardo. Così al posto di sterpaglie ed erbacce, che facilmente diventano luoghi ricettacolo d’insetti e spazzatura, grazie al volontariato sono diventati autentici giardini. Ed i casi sono già diversi, tant’è che il Comune sta pensando di sostenere tale iniziativa con un regolamento ad hoc. Tre i casi già visibili a tutti. Il primo è in Piazza Morvillo, il secondo nel tratto finale della salita via Traina, il terzo lo spazio antistante l’ospedaletto. Ma altri casi vengono segnalate in città. «È un triangolo di paradiso nel cuore del Gattopardo». Così ha voluto ribattezzare piazza Francesca Morbillo, Giovanni Barbera, classe 1939, pensionato che accudisce uno spazio di un centinaio di metri quadrati dove è possibile vedere tanti alberelli regolarmente potati, ben otto varietà di rose dai vivaci colori, fiori e rampicanti curati, scrupolosamente sistemati che adornano il Cristo posto all’ingresso del paese, a pochi metri della rotonda dove è allocata l’icona del leone rampante. Tale piazza, venne inaugurata il 3 maggio 2001. Dapprima venne data in concessione dal Comune belicino al Comitato del Santissimo Crocifisso. Comitato che vi pose, in quello spazio dedicato alla moglie di Giovanni Falcone, il simulacro del Cristo in Croce, uno steccato in legno, due sedili e tante siepi e rose ed una vasca zampillante. Il tutto costruito tramite offerte spontanee. Poi l’abbandono e la presa in cura, nel 2002, da parte di Giovanni Barbera. «Di mia iniziativa, - spiega Barbera - cominciai con la potatura e la concimazione delle rose e delle piante. Quando c’è bisogno, mi dedico con passione ed impegno a fare tutto quello che è necessario. Alcuni anni fa abbiamo posto anche la statua di San Giovanni vicino al Crocifisso. Un lavoro di precisione realizzato artigianalmente ed offerto dal compaesano Antonino Portolano. Un semplice operaio che si è trasformato in un grande artista». Barbera dice: «Ho sempre sognato di fare qualcosa di socialmente utile, senza nessuna pretesa di ricompensa. Sono già stato appagato nel sentire turisti e forestieri apprezzare quest’angolo. Un biglietto di visita per Santa Margherita. Un angolo di paradiso amato e fotografato da tutti». Un altro spazio destinato a diventare una piccola oasi , è curato dall’avvocato Nino Augello e dalla signora Enza Montalbano in via Traina. «Lo abbiamo ricevuto in concessione, a titolo gratuito nel 2010». Spiega Augello «Accollandoci le spese, da subito ci siamo messi all’opera attraverso la sistemazione dell’area, poi piantumando delle piante grasse, dei fiori e delle piante di ulivo». Il professionista aggiunge: «Tutto ciò al fine di rendere fruibile e vivibile uno spazio che spesso diveniva ricettacolo di spazzatura». Presto andrà in consiglio comunale il regolamento “Orto cittadino”, spiega il sindaco Franco Valenti.

Caricamento commenti

Commenta la notizia