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Uccise l’ex moglie, ravanusano a giudizio

RAVANUSA. Luigi Gallo, 64 anni, in carcere dal 25 giugno scorso, con l'accusa di avere ucciso l'ex moglie e avere tentato di ammazzare il suo nuovo compagno, va a processo. Il pubblico ministero Santo Fornasier ha chiesto il rinvio a giudizio ed è stata fissata l'udienza preliminare che si celebrerà il 12 giugno davanti al gup Francesco Provenzano. Gallo, che ha nominato come difensore l'avvocato Calogero Meli, dovrà rispondere di omicidio premeditato, tentato omicidio, minacce, porto e detenzione illegale di arma in luogo pubblico e ricettazione. Le intenzioni del ravanusano sarebbero state quelle di fare una strage ma ci sarebbe riuscito solo a metà. Uccisa la moglie nel parcheggio del mercato rionale non sarebbe riuscito a fare fuori il suo nuovo compagno per la reazione dell'uomo e per il coraggioso intervento di alcuni vigili urbani di Ravanusa che gli si sono scagliati addosso per disarmarlo. Gallo, operaio in pensione, secondo la ricostruzione dell'episodio avrebbe sparato addosso a Giovanna Longo, 60 anni, ex moglie dalla quale era separato, quattro colpi di pistola alla testa e al petto uccidendola sul colpo. La donna era seduta nella sua Opel Corsa nel lato passeggero. Dentro c'era pure il suo nuovo compagno Luigi Avarello, 65 anni seduto nel lato posteriore dell'utilitaria in sosta nel posteggio. Il sessantenne è riuscito a reagire e fare uno scatto in avanti dando vita a una colluttazione durante la quale Gallo lo avrebbe accusato di avergli "rubato la moglie" e di essersi "preso le case". Due frasi, pronunciate in maniera particolarmente concitata, che hanno svelato senza particolari dubbi il movente che si sarebbe celato dietro l'agguato. Avarello riuscì a tenergli stretta la mano con cui Gallo impugnava la pistola calibro 38 (con matricola abrasa) da cui partì un altro colpo che però non colpì alcun bersaglio. Poi c'è stato l'intervento di alcuni vigili urbani, in servizio nei pressi di piazza Tintoria per gestire il traffico adiacente alle bancarelle del mercato, che hanno bloccato Gallo disarmandolo. Il presunto omicida, peraltro, subito dopo essere stato arrestato dai vigili si sarebbe rivolto ad Avarello (da lì nasce l'imputazione di minacce) avvisandolo: "Dopo avere ucciso quella p…. quando esco tocca anche a te". Gallo e la donna uccisa avevano divorziato nel 2011. Il pensionato però pare non avesse mai accettato il fatto che l'ex moglie avesse una relazione con Avarello, vecchio amico di famiglia. L'imputato ha sostanzialmente confessato pur negando la premeditazione e dicendo di averli incontrati per caso ed essere stato deriso da Avarello.

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