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Agrigento: rifiuti, il Comune ha revocato il bando

AGRIGENTO. La situazione si è sbloccata solo nel tardo pomeriggio di ieri dopo una giornata sicuramente convulsa. Il sindaco Marco Zambuto, al termine dell’ennesima riunione, ha annunciato che questa mattina, firmerà la proroga di 4 mesi alle ditte del raggruppamento di imprese che assicurano il servizio di raccolta e smaltimento rifiuti in città.
«Questo - ha spiegato il primo cittadino - alla luce della decisione del dirigente Di Giovanni di revocare il bando semestrale presa dopo che il tecnico esterno incaricato ci ha presentato il Piano di intervento per la scelta della forma di gestione del servizio, Piano che abbiamo già inoltrato al presidente del Consiglio Aurelio Trupia che disporrà la convocazione dell’assise per la discussione». Nella lettera di ieri pomeriggio a Di Giovanni, Zambuto non ha mancato di evidenziare come l’aggiudicazione dell’appalto del servizio, secondo il capitolato predisposto per la gara del 4 giugno con il bando attuale, determinerebbe un minore impiego di forza lavoro, scelta che comprometterebbe il diritto dei lavoratori al loro posto di lavoro. Cosa che ha portato allo sciopero di ieri mattina.
E il Consiglio comunale, nonostante le spaccature politiche, non potrà che affrontare la questione che passa nelle loro mani, come per mesi i consiglieri di opposizione a Zambuto hanno chiesto un giorno si e l’altro pure. Una decisione arrivata in «zona Cesarini» visto che domani scade la proroga data alle ditte del raggruppamento di imprese che hanno fino ad oggi garantito, alle vecchie condizioni, il servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti solidi urbani in città. Se il bando non fosse stato ritirato o sospeso, il 4 giugno, si sarebbe dovuta espletare la gara che prevedeva che la ditta aggiudicataria iniziasse subito il servizio con 32 persone in meno, tanto per cominciare. E non era nemmeno detto che la gara sarebbe deserta visto che una ditta campana della provincia di Salerno, già vincitrice di un appalto in provincia di Caltanissetta, aveva chiesto chiarimenti circa la documentazione da presentare per partecipare alla gara stessa. In questo modo, almeno per il momento la situazione rimane com’è attualmente, con i lavoratori che posso continuare a lavorare nelle imprese di riferimento nonostante i preavvisi di licenziamento conseguenti alla scadenza della proroga. In tutto questo, dopo l’Ugl, anche Cgil, Cisl e Uil hanno proclamato due giorni di sciopero per il 9 e 10 giugno anche se, alla luce di questi nuovi sviluppi, pur permanendo lo stato di agitazione, non sussistono i motivi per un’astensione dal lavoro. «per la nostra parte - dice il segretario Ugl Robero Migliara - vigileremo su quanto si farà da oggi in avanti in questa direzione, decidendo di conseguenza se revocare o meno gli scioperi». Oggi comunque, i lavoratori dovrebbero tornare al lavoro dopo il giorno di sciopero non annunciato di ieri.

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