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Lampedusa, l'ufficio tecnico fra crisi e veleni

Il sindaco Nicolini: «La chiusura al pubblico è la conseguenza di un grave problema di personale e dei carichi di lavoro»

LAMPEDUSA. «L’ufficio tecnico rimarrà chiuso dal 19 al 31 maggio per disbrigo pratiche per ottemperare alle richieste della Procura di Agrigento». Tre righe, sottoscritte dal dirigente, in un foglio bianco affisso sulla porta che hanno dato il via libera a una girandola di ipotesi burrascose, all’apparenza avvalorate da un avvicendamento alla guida dell’Utc dove il geometra Giuseppe Di Malta è stato sostituito con Franco Brignone. Nell’Isola, protagonista negli anni scorsi, con la precedente amministrazione, di due clamorose inchieste che hanno colpito al cuore il Comune, è partita una raffica di indiscrezioni che parlavano di nuove attività giudiziarie nei confronti dell’ufficio. A smentirle, nella tarda mattinata, ci ha pensato il sindaco Giusy Nicolini. «La chiusura dell’Utc al pubblico è la conseguenza di una grave crisi di personale che, unita a un carico di lavoro enorme, non consente di gestire ed evadere tutte le pratiche. È successo in tanti altri comuni siciliani, compreso quello di Palermo. Non ci risulta alcuna inchiesta che coinvolga il personale dell’ufficio tecnico e, comunque, la chiusura al pubblico dell’ufficio non c’entra assolutamente nulla». Il sindaco precisa anche il contenuto del cartello che ha ingenerato l’equivoco. «Il riferimento alla Procura non implica nessun provvedimento o alcuna indagine che riguarda personale comunale. Semplicemente - ha aggiunto il sindaco - riceviamo con frequenza sacrosante richieste degli organi inquirenti di consegna di documenti o ingiunzioni di demolizioni per questioni riguardanti privati e gli uffici sono chiamati a fornire riscontro. In questo momento, purtroppo, non abbiamo personale a sufficienza per garantire contemporaneamente il servizio al pubblico e la consegna dei documenti alla Procura che ce li ha chiesti». Il sindaco Nicolini precisa anche che «la sostituzione alla guida dell’Utc è un normale atto amministrativo. Non capisco come qualcuno abbia potuto collegarlo a procedimenti giudiziari inesistenti». Nei giorni scorsi l’ufficio inquirente diretto dal procuratore Renato Di Natale e dall’aggiunto Ignazio Fonzo ha notificato all’Utc alcune ingiunzioni di demolizioni relative ad abusi edilizi commessi nell’isola in passato. Si tratta del primo passo del procedimento amministrativo che dovrebbe portare alle demolizioni. Il personale, durante i giorni di chiusura, dovrà tirare fuori la documentazione per dare corso alla procedura. «Brevi periodi di chiusura – aggiunge – sono spiacevoli ma necessari per smaltire il lavoro arretrato. Purtroppo in questo momento stiamo attraversando una situazione complicata a livello di organico e non ci sono strumenti normativi che ci consentono di porvi rimedio razionalizzando o potenziando il personale».

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