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Agronomi agrigentini in Tunisia per insegnare le tecniche

L’evoluzione delle attività progettuali hanno identificato quali produzioni oggetto delle attività di approfondimento e scambio di know-how i carciofi, il ficodindia e la filiera cerealicola

SANTA MARGHERITA DI BELICE. Agricoltori agrigentini in cattedra per insegnare ai colleghi tunisini le tecniche agronomiche. Cioè in termini pratici, le tecniche e le tecnologie che vengono impiegate per rendere più efficienti ed efficaci i risultati delle attività economiche che impiegano tali conoscenze nella coltivazione di ficodindie, carciofi, e dei cereali. Per far ciò, in questi giorni una folta delegazione di agricoltori agrigentini di Santa Margherita di Belice, Montevago, Menfi e Licata, sono andati in Tunisia. Lì, hanno visitato i campi agricoli e i mercati dove si vendono i prodotti agricoli. Ed infine hanno siglato con i rappresentanti ministeriali dell'agricoltura tunisina un accordo trasfrontaliero «Sicilia-Tunisia» volto a sviluppare tra le imprese agricole, siciliane e tunisine, delle collaborazioni produttive e commerciali, allo scopo di migliorare la competitività dei prodotti agricoli, freschi e trasformati, in particolare di quelli biologici e di favorirne la commercializzazione sia nei paesi partner che in nuovi mercati. L'evoluzione delle attività progettuali hanno identificato quali produzioni oggetto delle attività di approfondimento e scambio di know-how i carciofi, il ficodindia e la filiera cerealicola. «Grazie al progetto CQ, siamo stati invitati a firmare ad Hammamet in Tunisia un accordo di gemellaggio per la filiera cerealicola direttamente con i funzionari del ministero dell'agricoltura tunisina, teso inizialmente ad esportare in Tunisia le nostre conoscenze agronomiche finalizzate successivamente anche ad un futuro rapporto commerciale con i paesi del Magreb», dice Melchiorre Ferraro, in rappresentanza della Ferraro Bio Farm Sicily, impegnata nella filiera cerealicola biologica. Stessa cosa ha fatto Giuseppe Viola, giovane imprenditore agricolo di ficodindia di Santa Margherita che ha illustrato ai tunisini le giuste tecniche potatura (scozzolatura) e raccolta del prodotto. Lì, infatti, i ficodindieti non vengono potati. Le uniche lavorazioni che si fanno consistono nella raccolta attraverso dei colpi di canna al frutto, fatto cadere per essere raccolto. Nella delegazione erano presenti anche Salvatore Lombardo di Montevago, Enzo Mazza di Menfi e Salvatore Russotto di Licata, che hanno presentato le loro produzioni di carciofi.

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