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Ospedale di Agrigento, tre manager e sempre meno medici

AGRIGENTO. Tre manager in pochi mesi ma pochi, troppo pochi operatori sanitari, incarichi a tempo e reparti, come il Pronto soccorso in perenne emergenza. Dopo il balletto delle nomine, delle rimozioni, delle nuove nomine e dei prossimi avvicendamenti, l'ospedale di Agrigento continua a fare i conti con la carenza di organico e con le conseguenze che questo comporta, a partire dal rischio clinico fino all'esasperazione dei pazienti.

«La sanità agrigentina rischia il collasso – spiega l segretario generale della Cgil Funzione pubblica Alfonso Buscemi – e va ricordato che nel 2013 al fine di sopperire al pesante vuoto in organico sono stati dati incarichi a 784 lavoratori a tempo determinato, con delibera approvata nel mese di marzo l'azienda ha deciso di effettuare il taglio del 10 per cento sulla spesa del personale a tempo determinato, al fine di risparmiare 6 milioni di euro, a questi tagli vanno sommati i pensionamenti ulteriori di questi ultimi anni, non solo, ci risulta anche, che dei contratti che vanno scadendo, solo pochissimi vengono rinnovati».

Non è un mistero infatti il grande disagio dei Primari che hanno sulle loro spalle la responsabilità, di spiegare ai cittadini che non hanno sufficiente personale a disposizione e cosa altrettanto grave i pochi lavoratori in servizio, presso i singoli reparti, sono al limite di ogni sopportazione perchè devono sopperire a questo stato di cose. «Naturalmente – aggiunge Buscemi - non parliamo dei lavoratori, che non avendo avuto rinnovato il contratto vanno a lavorare fuori Agrigento, dopo che sono stati formati a spese dell'Asp locale portando la ricchezza professionale lontano dal Territorio agrigentino, e ancora, ci chiediamo, con quale criterio avviene la selezione di quei pochi contratti rinnovati». Il sindacato torna a chiedere un incontro all'attuale commissario Messina, recentemente reintegrato dopo essere stato rimosso dal presidente crocetta.
«Vogliamo sapere - conclude Buscemi - come messina inenda garantire i livelli essenziali di assistenza in queste condizioni, se conferma l'attuale direttiva che prevede un taglio del 10per cento o intende tagliare oltre. All'assessore Lucia Borsellino chiederemo immediatamente, di verificare quanto diciamo e soprattutto, dare la soluzione a queste denunce, che facciamo ormai da quattro anni,  sbloccando i concorsi che l'Asp di Agrigento a differenza delle altre Aziende Sanitarie Siciliane non ha saputo effettuare negli anni precedenti, sapendo che nel lontano 2010 i posti vacanti in dotazione organica erano ben 355 e quindi avere la consapevolezza che oggi sono 518». In tutto questo, si continuano a registrare segnalazioni di lamentele per i lunghi tempi di attesa al pronto soccorso, soprattutto nei giorni festivi e la confusione che regna sovrana, mattina per mattina agli sportelli per il pagamento dei ticket per le prestazioni sanitarie. Forse, sarebbe interessante, che i responsbaili dessero un’occhiata, magari con un bel cappellino calato sulla testa per vedere con i propri occhi, ammesso che non lo sappiano, cosa deve sopportare la gente tutte le mattine.

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