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«Nuova primavera» a Sciacca: se il cittadino si prende cura del verde pubblico

Prima la colletta, poi armati di zappe e badili, alcuni giovani hanno deciso di rendere più verde la città in cui vivono

SCIACCA. Giovani impegnati per la salvaguardia del verde pubblico a Sciacca. Ventenni che, dalla prossima settimana, si metteranno all'opera per la messa a dimora di piantine in alcune zone della città nell'ambito del progetto «Sciacca al Verde». Per finanziare la loro iniziativa i ragazzi dell'associazione «La Nuova Primavera» hanno distribuito salvadanai in diversi locali pubblici. I saccensi non sono stati particolarmente generosi visto che hanno lasciato, complessivamente, cento euro, ma il gruppo non si è perso d'animo e porterà avanti il progetto che prevede la sistemazione di alcune aiuole e la messa a dimora di piantine in via Allende, in piazza Saverio Friscia, nella contrada Perriera e in via Cappuccini. Una scelta di campo civica di cui si è parlato ieri a Ditelo a Rgs.
«Speravamo di raccogliere una somma più consistente - dice Salvatore Termine, a capo dell'associazione - ma il momento di particolare crisi economia probabilmente ha frenato chi avrebbe potuto dare un contributo maggiore. Noi andiamo avanti e dalla prossima settimana ci metteremo al lavoro per la collocazione delle piantine. Con i cento euro disponibili possiamo acquistarne una ventina». «L'operazione “Sciacca al verde” - dice Gaetano Bongiovì, altro componente dell'associazione - vuole anche misurare il livello di sensibilità della gente verso la tutela del verde pubblico. Chi lascia un piccolo contributo per migliorare le condizioni della zona in cui vive poi non potrà che prendersi cura del verde, cercando di salvaguardarlo. Speriamo di non assistere a Sciacca ad altri episodi di danneggiamento di piante o di altri elementi di arredo urbano».
La scelta riguardante le zone nelle quali intervenire è caduta sia su aree del centro che della periferia. «Prima procederemo alla scerbatura - dice Giorgio Campo - e poi alla collocazione delle piante». Per migliorare l'intervento, il gruppo sta cercando di ottenere il sostegno di alcune aziende. «Vogliamo proporre una sponsorizzazione dell'iniziativa ad aziende del settore - dice Omar Ciaccio - cercando di ottenere soltanto delle piantine». Tutto il gruppo della «Nuova Primavera» è mobilitato. Per l'associazione questa è la seconda iniziativa di rilievo dopo la sistemazione e la restituzione al rione Fratelli Bandiera del campetto di calcio che versava in stato di abbandono. Il Comune ha già assicurato, con l'assessore Silvio Caracappa, il rilascio delle autorizzazioni necessarie per consentire ai giovani di potersi sostituire agli operai addetti alla manutenzione del verde pubblico che sono in numero insufficiente rispetto alle esigenze della città. L'associazione «La Nuova Primavera» illustrerà l'iniziativa, nei prossimi giorni, a due classi della scuola elementare del plesso San Vito. «Ci è stato chiesto - dice Valeria Vella - di trasmettere le nostre esperienze in materia di tutela del verde pubblico e lo faremo di buon grado per questi bambini che certamente rifletteranno sull'utilità di spendersi per migliorare l'aspetto della propria città».
Proprio in questi giorni il Comune ha potenziato i servizi di scerbatura e manutenzione del verde con l'impiego di tre squadre di lavoratori socialmente utili. La prossima settimana partiranno anche gli ulteriori interventi appaltati per 110 mila euro ed a seguire quelli di rimozione del materiale contenente amianto per una spesa di 50 mila euro. L'obiettivo è di migliorare l'aspetto della città e la collaborazione dei saccensi è particolarmente importante. «Le risorse a disposizione dei Comuni - dice l'assessore Silvio Caracappa - sono sempre minori e dunque iniziative come questa sono utili sotto un duplice aspetto: contribuiscono a migliorare l'aspetto della città e sensibilizzano verso la tutela del verde pubblico. Quei pochi interventi che è possibile effettuare vanno valorizzati e non vanificati come, purtroppo, spesso accade anche a Sciacca sia in centro che nelle zone periferiche».

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