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Università di Agrigento, più soldi per salvare i corsi

Il nuovo finanziamento, unito a quello della Regione, servirà a salvare i corsi di Giurispridenza, Architettura, Servizi Sociali, Ingegneria gestionale ed informatica, Beni culturali e Archeologia

AGRIGENTO. Nuova iniezione di fondi per riuscire salvare l'università di Agrigento dal declino. Dopo la paventata chiusura di alcuni corsi di laurea, i soci fondatori del Cupa, Comune, ex Provincia regionale e Camera di Commercio hanno pensato che fosse decisamente il caso di fare quattro conti per evitare il tracollo dell’intera università, impegnandosi a far fronte finanziariamente al mantenimento dell'attuale offerta formativa che comprende Giurispridenza, Architettura, Servizi Sociali, Ingegneria gestionale ed informatica, Beni culturali e Archeologia. Con una nota congiunta firmata dai rappresentanti degli enti fondatori del Cupa, Benito Infurnari per l'ex Provincia, Vittorio Messina per la Camera di Commercio e Marco Zambuto per il comune di Agrigento, è stata infatti formulata la proposta per il rinnovo della convenzione finalizzata a disciplinare i rapporti con il Consorzio Universitario. I soci fondatori si sono impegnati a corrispondere al Consorzio 1 milione e 272 mila euro che serviranno a coprire parte dei costi della convenzione pari al 25 per cento del costo complessivo dei corsi di laurea già attivi presso il Polo agrigentino, mentre l'università di Palermo si farebbe carico del rimanente costo che verrà coperto mediante le quote di iscrizione degli studenti che vengono introitate dalla stessa Università. La proposta di convenzione prevedeva un costo totale a carico del Consorzio di 1 milione e 808 mila euro di cui 536 mila circa, quale fondo di riequilibrio che però, stante alle conclusioni dei soci fondatori che compongono l'Assemblea del Cupa , non possono essere corrisposti per l'inesistenza di qualsiasi fondamento tecnico-giuridico che legittimi la corresponsione del fondo di riequilibrio per eventuali passività pregresse . Gli stessi soci fondatori hanno ribadito la legittimità e la conformità dell'operato del Consorzio in ordine alle regole contabili come evidenziato anche dal Collegio dei revisori. La sostenibilità dell'attuale offerta formativa viene dunque confermata dall'Assemblea dei soci e dunque per il momento ed in particolare per il prossimo anno accademico 2014-2015 e per i cicli successivi non dovrebbero esserci problemi sul mantenimento dei corsi di laurea anche se adesso si attende una risposta da parte dell'ateneo palermitano che però già ha manifestato la disponibilità a ridurre la quota di compartecipazione per il Cupa al 25 per cento. E nei mesi scorsi, l’annunciata decisione del Cda del Polo universitario di Agrigento di eliminare i corsi di laurea in Servizio sociale e Ingegneria informatica e gestionale ha provocato una serie di reazioni, tra le quali anche quella degli studenti iscritti. I ragazzi di Servizio sociale, in special modo, nei loro documenti di protesta, avevano spiegato come «tagliare quel corso non rappresenterebbe una sconfitta solo per la comunità Agrigentina, ma anche per l'Italia intera, essendo Agrigento frontiera d'Europa e punto d'arrivo ogni anno di migliaia di persone in condizioni di disagio e povertà, su cui si dovrebbe considerare prioritario l'intervento di professionisti formatisi e specializzatisi nel territorio».

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