Questo sito contribuisce all’audience di Quotidiano Nazionale

Sciacca, un solo dottore in Oncologia: pazienti in rivolta

SCIACCA. Un solo oncologo, ieri, in servizio, al Giovanni Paolo II. E' scaduto, venerdì scorso, il contratto a due medici che operavano nel reparto e ieri è rimasto in servizio un solo oncologo. Dal reparto sono stati pazienti che effettuano chemioterapia a segnalare quanto stava accadendo, ma non sono mancati gli interventi anche da parte di politici e della presidente della Lilt, Franca Scandaliato Noto. "E' opportuno - dice la presidente provinciale della Lega italiana per la lotta contro i tumori - che l'Asp intervenga al più presto a beneficio di una migliore assistenza per i pazienti. C'era stato, tempo fa, un movimento di pazienti che si spostavano a Palermo per le cure - aggiunge - e invece adesso il reparto è tornato ad operare con un notevole carico di lavoro. Ma non è certo un solo medico - conclude Angela Scandaliato Noto - che può reggere tutto". Ogni giorno, mediamente, sono almeno dodici le chemioterapie che vengono effettuate nell'unità operativa di Oncologia del Giovanni Paolo II che svolge anche un'intensa attività ambulatoriale. L'onorevole Maria Iacono, del Pd, si è rivolta, attraverso una lettera aperta, ai vertici dell'Asp per sollecitare "interventi immediati e risolutivi al fine di scongiurare la chiusura del reparto di Oncologia. La drammatica condizione in cui versa l'unità di Oncologia a seguito del mancato rinnovo dei medici - aggiunge - rischia di determinare una situazione di autentico collasso del servizio, arrecando disagi insopportabili a pazienti già gravati dal peso della malattia. Non si può rischiare di interrompere nemmeno per un minuto un servizio tanto essenziale anche in considerazione dell' enorme mole di pazienti che quotidianamente si reca al Giovanni Paolo II per sottoporsi alle terapie oncologiche." Sulla stessa lunghezza d'onda il consigliere comunale del Pd Simone Di Paola che ha inviato una lettera al sindaco, Fabrizio Di Paola, invitandolo a "far sentire la voce della città di Sciacca a quanti evidentemente a Palermo ritengono che questo territorio non abbia diritto ad un servizio sanitario di eccellenza e che le nostre emergenze vengano dopo quelle di altri territori". Da Agrigento il commissario dell'Asp, Salvatore Messina: "Mi sono insediato soltanto martedì scorso e adesso prenderò contatti con la direzione sanitaria. Se l'incarico è compatibile con il tetto che è stato stabilito - conclude Messina - procederemo subito". Ieri non è stato possibile contattare il direttore sanitario dell'Asp, Emanuele Cassarà. Questa mattina si recherà all'Asp il direttore sanitario del Giovanni Paolo II, Gaetano Migliazzo, per discutere anche della questione riguardante l'Oncologia. A Sciacca si attendono le decisioni che verranno assunte. Non è certo con un solo medico, comunque, che può andare avanti l'Oncologia. L'auspicio, pertanto, è che "le soluzioni siano immediate per evitare una situazione di gravissimo disagio ai numerosissimi utenti, già sufficientemente oberati dal peso della malattia - scrive Simone Di Paola nella lettera al sindaco - costringendo il personale medico e paramedico presente a sforzi sovraumani per garantire il servizio. Non si può consentire a nessuno che ritardi e scompensi di ordine burocratico - conclude - debbano esser fatti pesare sulle spalle dei malati".

Caricamento commenti

Commenta la notizia