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Agrigento: Palazzo Lo Jacono, salta l’audizione del sindaco Zambuto

AGRIGENTO. Il sindaco Marco Zambuto, nel giorno in cui il Pd ufficializza la sua candidatura al Parlamento europeo, non si presenta in aula al processo per il crollo di Palazzo Lo Jacono nel quale è imputato insieme ad altre nove persone. Il gup Ottavio Mosti aveva rinviato l'udienza precedente su richiesta dei suoi difensori Antonino Gaziano e Giacomo La Russa che avevano annunciato la sua intenzione di essere ascoltato. In realtà Zambuto ieri non è venuto né per essere esaminato, né per rilasciare dichiarazioni spontanee. Il giudice ha, quindi, dato la parola agli altri avvocati per continuare le arringhe difensive. Gli imputati sono dieci. Sotto accusa il sindaco Marco Zambuto e altri nove fra funzionari comunali e titolari dell'impresa che eseguì i lavori di messa in sicurezza, ritenuti dalla Procura responsabili del cedimento. Si tratta di Giuseppe Principato, dirigente comunale del settore Lavori pubblici di Agrigento; Calogero Tulumello, funzionario di Palazzo dei Giganti; Attilio Sciara, capo della Protezione civile comunale; nonché Gaspare Triassi, Marcello Cappellino e Andrea Patti, componenti del collegio di progettazione e di direzione dei lavori urgenti per la messa in sicurezza dell'edificio. Sotto processo pure Giuseppe, Calogero e Carmelo Analfino di Agrigento, responsabili della ditta "Edil.Co.A" che ha eseguito i lavori. Secondo la Procura ci sarebbero omissioni e responsabilità dietro il crollo della secentesca struttura caduta al suolo il 25 aprile di tre anni fa. Fra le accuse a vario titolo il disastro colposo e l'omissione di atti di ufficio. Ieri hanno concluso gli avvocati Sergio Alletto e Nicola Grillo che hanno chiesto il non luogo a procedere per Principato ("ha attivato tutte le procedure che gli competevano") e Maria Calcara per i tre Analfino e Sciara. Non ha fatto in tempo a concludere l'avvocato Giuseppe Scozzari, difensore di Triassi. L'udienza, che potrebbe essere quella conclusiva, è stata aggiornata al 23 aprile. Il giudice Mosti dovrà decidere se disporre il rinvio a giudizio o il non luogo a procedere.

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