Questo sito contribuisce all’audience di Quotidiano Nazionale

Porto Empedocle, vietata la balneazione al lido Macallè

PORTO EMPEDOCLE. Porto Empedocle rischia di perdere altri 400 metri di spiaggia per la balneazione di turisti e vacanzieri.
La Regione Sicilia ha infatti pubblicato sulla gazzetta ufficiale del 31 marzo, cioè ieri, il decreto vieta la balneazione per la prossima stagione nel lido Macallè, meglio conosciuta come la spiaggia del commissario Montalbano, personaggio reso celebre dalla penna dello scrittore empedoclino Andrea Camilleri.Si dispone infatti, il divieto di balneazione 200 metri a destra e 200 a sinistra dal Varco Macallè, tratto di spiaggia molto frequentato in estate e a ridosso del centro abitato a poche centiania di metri dalla centrale termoelettrica dell’Enel. La pubblicazione della disposizione sulla gazzetta, non è passata inosservata all’ambientalista agrigentino Claudio Lombardo di Mareamico che già lo scorso anno, aveva segnalato i problemi che presentava questa spiaggia empedoclina per la presenza di liquami fognanti, provenienti dalla zona di Ciuccafa, che arrivavano in mare. In quel caso, il comune corse ai ripari e dopo qualche settimana, la zona venne bonificata e restituita lla fruibilità dei turisti. «Adesso - spiega Lombardo - c’è di più perchè esiste la certificazione che ne impedisce la balneazione per decreto».
E lo stesso sindaco di Porto Empedocle Lillo Firetto, ieri ha preso visione degli atti appena pubblicati in Gazzetta e relativi al lido Macallè organizzando già per questa mattina, un sopralluogo alla presenza del referente di igiene sanitaria, della Polizia municipale e degli esperti dell’ufficio tecnico comunale, nel corso del quale si procederà anche alla campionatura delle acque per nuove analisi.«Decreti di questo genere - spiega il sindaco Firetto - vengono emessi ogni anno in questo periodo dalla Regione e riguardano la quasi totalità delle zone con fiumi che sfociano. Quest’anno, con sopresa, viene inserito il Macallè che in realtà è un influvio e che non ha mai dato particolari problemi tranne lo scorso luglio quando, grazie alla tempestività delle segnalazioni dei citatdini, abbiamo sollecitato Girgenti Acque e insieme si è provveduto ad intervenire sulla rottura che aveva causato lo sversamento di liquami. Riteniamo dunque - conclude il primo citatdino - che il decreto sia stato emesso alla luce di quanto acaduto lo scorso anno. Adesso, saranno effettuate nuove analisi e sopralluoghi e decideremo se e come contestare questo decreto».

Caricamento commenti

Commenta la notizia