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Favara, metanizzazione ancora bloccata Sindaco chiede aiuto a Roma

Manganella chiede i fondi per coprire la parte, circa 5 milioni, da esborsare come ente locale

FAVARA. Un voluminoso faldone contenente tutte le carte relative all'appalto per la metanizzazione della città è stato spedito ieri dall'amministrazione comunale al Ministero dello Sviluppo Economico dove la settimana scorsa il sindaco Manganella era andato, accompagnato dall'assessore all'Energia Enzo Agrò, per cercare di ottenere i finanziamenti necessari per far decollare un'opera attesa da 26 anni, con i primi passi mossi quando a capo del governo cittadino era il medico Totò Puma, con suo vice proprio l'attuale primo cittadino.
"Si tratta di un appalto, assegnato mediante un project financing alla società modenese Cpl Concordia - dice Manganella - finanziato per il 65% dal privato, in questo caso dalla stessa ditta che dovrà eseguire i lavori, e per il restante 35% dal pubblico. E su una spesa totale di 17 milioni di euro, il Comune dovrebbe compartecipare per circa 5 milioni. E siccome nelle casse dell'ente locale non c'è un centesimo, per potere realizzare il sogno della metanizzazione occorre che altre istituzioni ci vengano in soccorso". La vicenda sembra aver preso un canale che potrebbe portare allo sblocco di un appalto già celebrato ma fermo ormai da qualche anno. "Nella missione a Roma - continua il sindaco - siamo stati ben consigliati da un alto funzionario di origini napoletane che ci ha dato delle utili indicazioni. Ci ha, però, chiesto tutte le carte relative alla gara in modo che possano essere vagliate dagli uffici del ministero dello Sviluppo Economico attraverso un'istruttoria tecnico-economica".
Come tutti gli appalti gestiti dal Comune, anche quello della metanizzazione è stato contorto, irto di ostacoli e difficoltà. Dopo l'aggiudicazione, anche la sottoscrizione del contratto è stata tormentata a causa del terremoto che mise a soqquadro a maggio di due anni fa alcuni stabilimenti industriali dell'Emilia, compreso quello dell'impresa rimasta aggiudicataria dei lavori che sorge nel Comune di Secchia anch'esso colpito dai movimenti tellurici.
A Favara si parla di metano dalla fine degli anni '80. Fiumi di parole che hanno prodotto solo ritardi e costi aggiuntivi per la popolazione che non ha potuto sfruttare i benefici di un gas considerato pulito e, inizialmente, a costi più che accessibili.
La società emiliana (che sponsorizza la squadra di calcio del Modena) si era imposta nel corso della procedura negoziata risultando la sua offerta migliorativa rispetto a quella formulata dalla "Aenergia" di Brescia. Al momento si prevede che possano essere 9 mila gli utenti, ai primi mille dei quali sarebbe riservato un contributo cosiddetto di "prima fiamma" corrispondente a 300 euro che coprirebbe il costo dell'allaccio. Ma non mancherebbero le agevolazioni per gli edifici pubblici che beneficerebbero di un abbattimento dei costi di allaccio del 50%. Per contratto, infine, il Comune dovrebbe ricevere dalla ditta concessionaria il 3% sui ricavi della distribuzione del gas metano.
U. R.

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