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Sciacca, oggi al via lo sciopero degli avvocati

SCIACCA. Da oggi a venerdì 21 marzo scioperano gli avvocati del Foro saccense che temono la paralisi dell'attività del tribunale. Con il trasferimento di tre giudici in altre sedi rimarranno in servizio soltanto cinque magistrati. Ieri gli avvocati si sono riuniti in assemblea e proprio durante i lavori è arrivata, da Palermo, un'importante notizia. Il Consiglio giudiziario ha inserito all'ordine del giorno dei lavori della prossima riunione la situazione dell'organico dei magistrati del Tribunale di Sciacca. L'organo, con a capo il presidente della Corte d'Appello, decide, in autonomia rispetto al Consiglio Superiore della Magistratura, anche in materia di assegnazioni di magistrati all'interno del distretto. E proprio l'applicazione di magistrati può rappresentare una via d'uscita oltre al posticipato possesso per quelli trasferiti già chiesto dal presidente del tribunale. Nei giorni scorsi il presidente dell'ordine degli avvocati, Filippo Di Giovanna, ha sollecitato l'intervento del presidente della Corte di Appello di Palermo, Vincenzo Oliveri, a trovare, almeno nel distretto, "tutte quelle soluzioni, ancorchè transitorie, per dare risposta alla richiesta di giustizia che viene dal territorio, prima di giungere a uno stato di assoluto collasso". La protesta è stata decisa dall'assemblea degli avvocati che teme il calo dell'attività dell'ufficio giudiziario con possibili conseguenze negative sul mantenimento del presidio. "Purtroppo - dice l'avvocato Giuseppe Livio, segretario del consiglio dell'ordine - con un numero così limitato di magistrati non sarà facile mandare avanti l'attività e dunque bisogna intervenire adesso per trovare soluzioni adeguate". Di "situazione di grande difficoltà" ha parlato nei giorni scorsi il presidente del tribunale, Andrea Genna, aggiungendo che "si può creare una vera e propria paralisi dell'attività giudiziaria". In un passaggio della lettera al presidente Oliveri gli avvocati scrivono: "Questa condizione arrecherà non poco nocumento al cittadino fruitore del "servizio giustizia", al territorio, già disagiato, ed infine ad un'economia già carente, che non troveranno immediate risposte nella risoluzione delle controversie e nel ripristino della legalità violata". Anche la procura ha una carenza nell'organico. Manca uno dei quattro sostituti previsti, ma il carico di lavoro dell'ufficio con l'ampliamento del circondario è aumentato del 20 per cento. Il presidente dell'ordine degli avvocati, Filippo Di Giovanna, invoca il sostegno della politica. "Quando è stato salvato il presidio giudiziario - dice - c'è stata una mobilitazione generale. Anche adesso la situazione è critica e auspichiamo analogo sostegno".

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