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Agrigento, la sagra del Mandorlo in fiore si sposta nel centro storico

AGRIGENTO. Gruppi folk in giro per la città, con un’attenzione particolare alle varie zone del centro storico cittadino. Quest’anno, oltre agli spettacoli a Piazza cavour e al Pirandello, le esibizioni dei vari gruppi stanno interessando quartieri solitamente non toccati dal folklore della sagra ma che, grazie alle segnalazioni dei diversi comitati di quartiere, sono stati coinvolti.
Intanto, questa mattina alle 10, al teatro Pirandello ci sarà la cerimonia ufficiale del ricevimento dei rappresentanti dei gruppi da parte del sindaco Zambuto mentre intorno a mezzogiorno, analoga iniziativa istituzionale al palazzo del Governo dal Prefetto Nicola Diomede. Oggi sono in programam due spettacoli al Pirandello, il primo alle 16 e il secondo alle 21. Domani poi, a partire dalle 9.30 è in programma «Il girotondo della Pace tra i popoli» con i gruppi che attraverseranno il centro storico insieme agli studenti agrigentini. Domenica, giornata conclusiva della Sagra con la grande sfilata che partirà alle 9 da piazza Pirandello per concludersi allo stadio Esseneto. Prevista la presenza dei carretti siciliani. Alle 14, spettacolo conclusivo con consegna dei premi e del Tempio d’oro presentato da Charlie Gnocchi e alle 21 il Gran Galà del Folklore al Teatro Pirandello con Loredana Errore come ospite d’onore..
Ieri il sindaco di Agrigento, Marco Zambuto, ha avuto formale comunicazione che la 69^ “Sagra del mandorlo in fiore” si è aggiudicata l’11^ tappa del “Giro d’Italia in 52 weekend”, un’iniziativa ideata da un’apposita società, la Weekendagogo, che si occupa di selezionare in Italia pacchetti tematici di ogni tipo dando la possibilità agli enti del turismo di promuovere gli eventi più significativi del proprio territorio.
Una specifica giuria di esperti, attraverso un meccanismo di votazione, ha selezionato gli eventi più interessanti del territorio che entrano a far parte di un particolare tour di 52 weekend.
«Avere vinto una tappa di questo originale “Giro d’Italia in 52 weekend” con la 69^ “Sagra del Mandorlo in fiore” – dice il sindaco Zambuto – dimostra che l’evento folklorico agrigentino ha saputo trovare un riconoscimento ed un apprezzamento di livello nazionale ed internazionale per le qualità culturali delle iniziative, per la rappresentazione delle tradizioni popolari e per il richiamo turistico, perfettamente rappresentati anche in questa edizione 2014».
Lunedì, per il gran finale della Sagra si sposta a Naro dove la «Primavera Narese» è arrivata alla sua 39esima edizione.
«In realtà - ricorda Vincenzo Giarrizzo - la Sagra è nata proprio a Naro, il 27 febbraio dell’anno 1938 e si chiamava «festa del mandorlo fiorito», assurgendo a fama pressoché nazionale già alla seconda edizione, svoltasi il 15 marzo 1939, come documenta tutt’oggi l’archivio storico dell’Istituto Luce. Lo spirito della Festa era di perpetuare il mito di Proserpina, la quale viveva per sei mesi nelle tenebre degli inferi e per gli altri sei mesi al sole, nella terra con i campi e gli alberi fioriti. La salita annuale di Proserpina dal buio degli inferi alla campagna solare coincide con l’avvento della primavera, annunziata dal fiorire dei mandorli. Di qui, la Festa Narese sul finire degli anni trenta del secolo scorso. Dopo la guerra - aggiunge - Naro non riprese più quella Festa e qualche anno dopo lo fece Agrigento, la città capoluogo. Ma il ricordo delle origini non è mai tramontato, tanto che a partire dall’anno 1975, in appendice alla sagra agrigentina, si è sempre svolta la festa della Primavera Narese». A documentare tutto ciò ci pensa oggi il gruppo facebook «I Love Naro città del Barocco», i cui iscritti hanno ormai superato le 10mila unità, con contatti da tutto il mondo.
Creato e gestito dallo stesso Vincenzo Porrello, il gruppo documenta con notizie, foto e filmati l’immagine di Naro, promuovendo e pubblicizzando i suoi monumenti, la sua arte, la sua storia, le sue tradizioni popolari. Intanto, nell’attesa dell’evento di lunedì prossimo, il gruppo facebook ha iniziato la sua opera promozionale, servendosi anche di tre giovanissime modelle che posano in costume contadino d’epoca tra tutto un fiorire di mandorli, Rossella Arena, Linda Bessali e Miriana Ferracane.

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