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Emergenza crolli, il prefetto di Agrigento guida l'unità di crisi

Tre i palazzi evacuati, sessanta famiglie in difficoltà. Chiusi due studi medici, un negozio, il laboratorio di analisi cliniche Lo Presti e la farmacia

AGRIGENTO. Ore 17,30. Il prefetto di Agrigento, Nicola Diomede, indossa il casco di sicurezza ed entra - accompagnato dai tecnici della Protezione civile regionale e locale e dai vigili del fuoco - nello stabile del viale della Vittoria, sventrato dal cedimento del costone sovrastante. Nel cortiletto che "divide" i palazzi ci sono quei giganteschi massi di calcarenite che hanno fatto sfiorare, poche ore prima, la tragedia. Era mezzogiorno circa, infatti, quando il boato, fortissimo, ha "stordito" l'intera città. Tre i palazzi, per un totale di una sessantina di famiglie più due attività commerciali, due studi medici, il laboratorio di analisi cliniche Lo Presti e la farmacia Del Viale, che sono stati sgomberati. A rischiare sono tutti, non soltanto i residenti del palazzo il cui primo piano è stato sventrato.



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