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Aggressione a sambucesi, si temono ritorsioni

SAMBUCA DI SICILIA. Il pericolo reale di eventuali spedizioni punitive contro la comunità rumena, è forse la ragione principale che avrebbe spinto il gruppo consiliare “Sambuca nel cuore” che, nel civico consesso, occupa i seggi della minoranza, ad indirizzare una lettera aperta al sindaco, Leo Ciaccio, ed al presidente del consiglio comunale, Sario Arbisi, affinché si pongano “in essere tutti i provvedimenti necessari, opportuni nonché urgenti, al fine di ristabilire l’ordine pubblico” e si porti all’odg. della prossima seduta del civico consesso la discussione “sull’ ennesimo episodio di violenza accaduto lo scorso fine settimana nel territorio di codesto Comune”. Il riferimento é al selvaggio pestaggio di tre giovani sambucesi che, per futili motivi, sarebbero stati aggrediti da cinque rumeni ubriachi in trasferta a Sambuca e subito dopo dileguatisi, senza lasciar traccia. Si ricorda al sindaco che “nella sua qualità di ufficiale del Governo può adottare provvedimenti contingibili ed urgenti… con lo scopo e la finalità di reprimere e prevenire pericoli che minacciano la pubblica incolumità e la sicurezza urbana”. L’inquietante situazione che si è venuta a determinare, come in molti lamentano, è anche la conseguenza dello sporadico controllo del territorio, specialmente nelle ore notturne, allorché gli abitanti dei piccoli centri, come Sambuca, dopo le ore 20,00 non hanno alcun punto di riferimento. Per qualsiasi emergenza infatti ci si deve rivolgere alla capitaneria di Sciacca o ai numeri di pubblica utilità come il 112 o il 113. Il territorio diventa infatti terra di nessuno, e gli autori di gesta criminali, grazie anche ad una legislazione troppo permissiva che vanifica di fatto ogni risultato delle forze dell’ordine, hanno la certezza di scontare solo in minima parte pene lievissime o di avere garantita la più completa impunità.

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