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Allarme droga nelle scuole di Porto Empedocle, Castelli: «C’è priorità nei controlli»

PORTO EMPEDOCLE. Sorpreso a spacciare nel cortile di ingresso di una scuola media superiore. Un diciannovenne, alunno di quello stesso istituto, è stato denunciato per detenzione di stupefacenti ai fini di spaccio. I quattro pezzetti di hashish che aveva con sé, e la somma di 250 euro in banconote di piccolo taglio, sono stati sequestrati. Ad agire ieri, sono stati i poliziotti, coordinati dal vice questore aggiunto Cesare Castelli. Gli agenti hanno notato due giovani appartati. Uno, fra le mani, aveva qualcosa che mostrava all'altro. I poliziotti hanno voluto vederci chiaro ed effettivamente bloccando il diciannovenne, F. F., hanno trovato il "fumo". Scattata la perquisizione domiciliare, in un magazzino gli agenti hanno trovato un altro, piccolo, pezzetto di hashish e un cutter. Appena 24 ore prima dello studente diciannovenne di Porto Empedocle denunciato, il bidello di una scuola materna di Agrigento è stato condannato ad un anno e sei mesi di reclusione: nascondeva 20 grammi di hashish proprio all'interno dell'asilo. Un fenomeno, quello dello spaccio nelle scuole, che inquieta ed allarma. Un fenomeno che esiste nonostante l'azione di contrasto di polizia e carabinieri sia fortissima. Ne abbiamo parlato proprio con il dirigente del commissariato di Porto Empedocle.


Dottore Castelli, nonostante il contrasto, il fenomeno c'è…
"Purtroppo, anche se il contrasto è decisamente forte. Le scuole, per gli organi di polizia, rappresentano un obiettivo sensibile: si fanno servizi anche in borghese e non soltanto per lo spaccio di droghe ma anche per fenomeni come il bullismo. Quanto avvenuto oggi (ieri ndr.) non è il primo caso, altre volte avevamo ricevuto segnalazioni specifiche. Oggi (ieri ndr.), la volante - durante il servizio - è entrata all'interno del parcheggio della scuola, ha notato qualcosa di strano s'è mossa immediatamente".



Lei parla di segnalazioni ricevute in passato …
"Sì, segnalazioni fatteci dai professori. Ed anche in quel caso ci siamo subito mobilitati. Ognuno deve fare la propria parte. Noi oltre che con la prevenzione e repressione, facciamo con incontri e convegni nelle scuole. Perché le droghe leggere aprono la porta a brutte prospettive. Il fenomeno cerchiamo, e riusciamo, ad arginarlo. Basti pensare che qualche giorno fa abbiamo fatto un arresto per cocaina. Ma serve la collaborazione di tutti".



Chi deve collaborare?
"Dispiace assistere a scene di genitori perbene, in lacrime, poiché ignari dei comportamenti illeciti dei figli, che apprendono in commissariato quanto accaduto. Tutto ciò deve imporci una decisa riflessione sulla figura di genitori quali educatori di futuri adulti. Appare evidente che qualcosa non va e non si può scaricare sempre la responsabilità dei fallimenti sulla società o su generiche mancanze di prospettiva per i giovani. La famiglia, con l'aiuto di altre istituzioni, deve riappropriarsi del proprio ruolo per il bene delle future generazioni".

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