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Caro bolette dell'acqua: agitazione e proteste a Casteltermini

CASTELTERMINI. Bollette che oscillano dalle 350 euro fino a importi da capogiro: 7 mila euro. Casteltermini non ci sta: cittadini ed amministratori - tutti compatti - intendono riappropriarsi dell'acqua quale bene pubblico e domani, all'alba, dopo aver bloccato le tre strade di ingresso al paese, bruceranno, in piazza, simbolicamente, le fatture della Girgenti Acque. Ma a Casteltermini c'è anche la class action degli ambulanti non più disposti a pagare, per l'occupazione del suolo pubblico nell'area del mercato, un minimo di 999 euro per un anno. Casteltermini, città polveriera. Città, dove l'imposizione finanziaria ha esasperato i contribuenti di qualunque classe sociale. "Vogliamo riappropriarci dell'acqua quale bene pubblico - spiega il sindaco Nuccio Sapia - e per questo è stata decisa, in maniera compatta, la mobilitazione. Lunedì (domani ndr.), a partire dalle 6,30, i manifestanti bloccheranno le strade di ingresso. Alle 9,30, in piazza Duomo, simbolicamente verranno bruciate le bollette della Girgenti Acque. Ci opponiamo alla gestione privata dell'acqua, ma soprattutto i cittadini sono esasperati da bollette che ammontano dalle 350 euro fino a 7 mila euro". C'è un problema, chiaro, inequivocabile, di tenuta sociale a Casteltermini e per questo motivo anche i negozi, tutti, serreranno le saracinesche. "Avevo chiesto - incalza Sapia - la sospensione delle bollette superiori alle 350 euro, in attesa di rivedere, in contraddittorio, le posizioni. Vogliamo un incontro, dinanzi al prefetto, con l'Ato idrico e già Girgenti Acque s'è detta disponibile. E' una rivolta vera e propria, la gente non ce la fa più, non riesce più a sopportare queste imposizioni. Ecco perché l'intero popolo sarà presente, come lo è stato nell'assemblea durante la quale s'è decisa la mobilitazione. Abbiamo bisogno di essere ascoltati". Sul piede di guerra anche i mercatisti. "Per il suolo pubblico che usiamo per sei ore per 4 volte al mese - scrive l'ambulante Giuseppe Giambrone, detto Celestino, al vice sindaco Cinzia Florio - dobbiamo pagare una tassa che varia da un minimo di 999 euro. Se in tutti i Comuni facessero così, visto che mercati ne facciamo sei a settimana, forse per pagare questa tassa ci vorrebbe l'intero reddito annuo della ditta. Contrariamente all'annuncio dello scorso anno da parte del sindaco di un taglio del 50 per cento - aggiunge il commerciante - oggi riceviamo la messa a ruolo esattoriale per gli anni 2010-2013 e dobbiamo pagare per il 2014". "Anche gli ambulanti hanno avuto voce nell'infuocata assemblea dei giorni scorsi - replica il sindaco - . Ci siamo impegnati a chiudere il contenzioso e ad affrontare la materia assieme a loro. Fra martedì e mercoledì chiuderemo il contenzioso che riguarda il passato e ridiscuteremo la tassazione.

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