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Agrigento, il Cupa è in cerca di nuovi finanziamenti: piccoli pensionati saranno soci benemeriti

AGRIGENTO. I soldi sono sempre di meno. Non soltanto si rischia che il polo universitario di Agrigento prima o poi scompaia, ma soprattutto - al momento - che vengano penalizzati gli studenti che appartengono alle classi sociali meno agiate, compromettendone, seppur capaci e meritevoli, il diritto allo studio. Per evitare che tutto ciò accada, il polo universitario cerca dei mecenati: privati, ma anche enti, associazioni, ordini professionali che investano i propri soldi nella cultura, nell'alta formazione, meritandosi - per questo - il titolo di "socio benemerito". Basta dunque versare del denaro sul conto corrente del polo universitario e, automaticamente, si acquisisce il diritto a partecipare all'assemblea dei soci, potendo intervenire con funzione propositiva e consultiva.
Il valore di partecipazione del socio benemerito non potrà però mai superare quello delle quote versate dei soci fondatori. Il socio benemerito, inoltre, non dovrà avere carichi pendenti, procedimenti penali in corso, essere in regola con la certificazione antimafia e non avere conflitto di interessi con il consorzio universitario. «Adeguando lo statuto, con lo scopo di stimolare la partecipazione delle istituzioni pubbliche e della società civile alla gestione del polo universitario, è stata prevista - spiega il presidente Maria Immordino - la possibilità che, a soggetti pubblici e privati (enti, associazioni, ordini professionali, banche, clubservice, aziende, imprese, singoli privati) che sostengono con contributi economici l'attività del polo e ne condividono le finalità di alta formazione, possa essere riconosciuto il titolo di "socio benemerito"». La progressiva ed irragionevole riduzione delle risorse finanziarie ed umane destinate al sistema universitario sta ledendo irrimediabilmente le funzioni di base di formazione e di ricerca, finendo con il colpire quasi esclusivamente gli studenti appartenenti alle classi meno agiate. «La grave crisi finanziaria che attanaglia anche il polo universitario di Agrigento - continua Immordino - può essere efficacemente contrastata attivando una osmosi virtuosa tra Consorzio, società civile e istituzioni della provincia di Agrigento. Avendo ben chiaro che l'università degli studi nel territorio di Agrigento è un'istituzione pubblica che crea conoscenza diffusa e capacità di sapere critico per i nostri giovani».
«Noi stiamo facendo sforzi giganteschi - ha detto, invece, il vice presidente Giovanni Di Maida - per salvare il polo universitario e fino ad ora ci siamo riusciti. Questa iniziativa consolida gli sforzi per il reperimento delle risorse». Attraverso la figura del socio benemerito, il polo universitario vuol ribadire che l'istruzione universitaria costituisce un diritto e non un privilegio per pochi. Con i fondi raccolti si potranno finanziare borse di studio per gli studenti capaci e meritevoli, rinnovare le attrezzature dei laboratori in molti casi obsoleti, acquistare libri per incrementare il patrimonio della biblioteca.

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