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Agrigento, l’agonia del centro storico: altre tre famiglie sgomberate

AGRIGENTO. Tre famiglie - complessivamente 8 persone - sono state sgomberate, nella notte fra martedì ed ieri, dal nobiliare palazzo del Carretto in via Duomo, a pochi passi dalla cattedrale di San Gerlando chiusa, per rischio crolli, ormai da quasi tre anni. «Le recenti infiltrazioni d'acqua piovana hanno contribuito a deteriorare ulteriormente il solaio dell'immobile, aggravando, di fatto, il degrado strutturale». Questo il responso dei tecnici della Protezione civile comunale che sono intervenuti sul posto assieme a quelli della Pubblica incolumità e ai vigili del fuoco. A chiamare i pompieri, dopo aver sentito sinistri scricchiolii, sono stati gli abitanti della stessa strada. Constatate le infiltrazioni, in via precauzionale, i funzionari comunali hanno deciso per l'immediato sgombero dei residenti che hanno rifiutato l'accoglienza negli alberghi cittadini o l'assistenza sociale, preferendo appoggiarsi ai parenti.
È di nuovo psicosi crolli.
«Gli otto proprietari del palazzo Del Carretto - ha spiegato, ieri, il responsabile della Protezione civile comunale, Attilio Sciara - dovranno, con un tecnico di fiducia, effettuare una verifica statica con tanto di perizia giurata. Una perizia che attesti che non ci siano problemi di staticità o rischi agli impianti elettrici". Anche la Sovrintendenza ai beni culturali, trattandosi di un edificio monumentale, sarà tirata in ballo e dovrà dire la sua. Con un monitoraggio ex novo - visto che la situazione cambia di giorno in giorno, di pioggia in pioggia, - il Comune sta cercando di verificare le attuali emergenze».
A rischio la viabilità ed ulteriori sgomberi.
«Ci riserviamo di valutare possibili sviluppi o rischi per la viabilità - ha aggiunto Sciara - e, se dal caso, verranno presi i provvedimenti d'interdizione di parte della strada, e dunque altri possibili sgomberi di immobili limitrofi". L'ordinanza sindacale di messa in sicurezza dell'immobile storico è del 2011. I legittimi proprietari avrebbero soltanto parzialmente ottemperato. Attualmente, fra chi si dice interessato a voler intervenire e chi, invece, non lo sarebbe, vi è un contenzioso in corso».
Via di fuga non sicura. «La via Elio Vittorini, ex via Tortorelle, un tratto di strada utilizzabile in caso di calamità naturali nonché via di fuga così per come previsto dal piano di protezione civile adottato dal Comune di Agrigento, - scrive l'assessore ai Lavori pubblici Gerlando Gibilaro - non è una strada che garantisce un'adeguata viabilità in sicurezza, da e per l'abitato San Leonino, per cui si rende necessario, urgente ed indifferibile provvedere alla sua riqualificazione". Le condizioni già precarie della strada, sempre secondo l'assessore comunale, "si sono ulteriormente aggravate divenendo causa di grave disagio per i numeri cittadini che quotidianamente la percorrono. Il piano di emergenza - conclude Gibilaro - non può essere un documento che resta sul fondo di un cassetto, ma deve essere aggiornato ed attuato, pertanto occorre riqualificare e mettere in sicurezza la via Elio Vittorini quale via di fuga».
Zambuto contro i deputati regionali. «Nella finanziaria regionale - ha detto ieri il sindaco, Marco Zambuto, - sono stati previsti fondi per i centri storici: un milione e 300 mila euro per Ortigia, 4 milioni per Ragusa Ibla ad esempio. Di Agrigento - incalza Zambuto - si sono praticamente dimenticati, nessuno ne parla. Questi deputati regionali si dovrebbero soltanto vergognare».

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