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Canicattì, ristrutturazione di San Domenico Le associazioni verranno sfrattate

CANICATTÌ. Quale futuro attenderà le diverse associazioni i cui locali da loro attualmente utilizzati, a breve, dovranno essere rasi al suo nell'ambito del secondo stralcio dei lavori di restauro del complesso di San Domenico? È un quesito questo al quale non é stata data ancora alcuna risposta da parte dell'amministrazione comunale e che sta sollevando le preoccupazioni dei diretti interessati, componenti ed iscritti delle diverse associazioni che hanno sede nei locali che sorgono in via Milano.
A chiedere certezze sul proprio futuro sono i rappresentati del locale Auser, del Centro Anziani, del Gad Piccolo Teatro e di altre associazioni impegnate in vari settori del sociale tutte attualmente ospiti dei locali di via Milano, alle spalle delle complesso in fase di restauro. I lavori del secondo stralcio, per i quali è stata giá bandita la gara d'appalto per un totale di oltre cinque milioni di euro, infatti prevedono l'abbattimento di questi locali ed il recupero dell'area alla disponibilità della struttura che nei secoli passati ha ospitato il convento dei carmelitani.
Secondo le associazioni interessate però questi spazi dovrebbero non essere toccati e mantenuti nello status quo attuale. "Non sappiamo quale destino ci attenderà nel momento in cui partiranno i lavori - ha detto Antonio Maira dell'Auser - A nostro avviso le strutture al centro della vicenda proprio perché alle spalle del complesso non dovrebbero essere abbattute ma lasciate a quanti fino ad oggi ne hanno usufruito. Anche perché l'amministrazione comunale non ha pensato minimamente a possibili soluzioni alternative e quindi c'e il rischio che numerose associazioni rimangano senza una sede dove operare".Il progetto finale prevede la nascita nei locali restaurati di un centro culturale intercomunale. Gli interventi in questione sono previsti nell'ambito del progetto Pisu, finanziato dalla regione Sicilia, presentato nel 2010 dall'amministrazione comunale di Canicatti,capofila del Pist, Piano Integrato di sviluppo territoriale, "Sicilia Centro Meridionale".
La vicenda dei locali di via Milano riporta in primo piano la necessità, da tempo manifestata da più parti, di rendere fruibile il Centro Sociale di contrada Bastianella, attualmente ancora chiuso e che potrebbe dare risposte alle esigenze del mondo associazionistico locale. «Sarebbe la soluzione più indicata - ha concluso Antonio Maira - considerati i grandi spazi presenti all'interno della struttura di contrada Bastianella. Speriamo che prima dell'avvio dei lavori di ristrutturazione dell'area sud del complesso di San Domenico l'amministrazione comunale ci possa dare rassicurazioni sul nostro futuro».

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