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Coop che gestiva Centro accoglienza a Lampedusa, c'è il nuovo amministratore

LAMPEDUSA. L'avvocato Roberto Di Maria è stato nominato amministratore unico di «Nuova Lampedusa Accoglienza», la società che ha gestito il Cpa dell'isola delle Pelagie. Dopo il video shock del Tg2 (che riprendeva un trattamento anti-scabbia sui migranti, fatto con un compressore in un cortile del centro) il ministero dell'Interno aveva rescisso il contratto con la società. Di Maria è docente di diritto costituzionale all'Università di Palermo. La sua nomina è stata annunciata in conferenza stampa dai rappresentanti di Legacoop sicilia e LegacoopSociali Sicilia.


LEGACOOP: "STATO SCARICA SU DI NOI RESPONSABILITÀ". «Questa conferenza stampa non muove da alcun intento polemico verso le falsità, che pure sono circolate in questi giorni; ci sarà modo e tempo per rispondere alla calunnie e alle menzogne». L'ha detto il presidente di Legacoop Sicilia, Elio Sanfilippo, che ha presentato il neo amministratore unico di Nuova Lampedusa accoglienza, dopo il video shock del Tg2 che ha indotto il ministero dell'Interno a rescindere il contratto di appalto con la società. «Siamo preoccupati - ha aggiunto - che passata la fase di indignazione si spengano i riflettori e tutto ritorni come prima. Se una colpa imperdonabile hanno le cooperative è quella che di fronte alle disfunzioni, alle carenze, non si è alzata la voce. Per il nostro senso dello Stato non abbiamo voluto polemizzare per le inadempienze dello stesso Stato». «Dopo le visite compiute il mese scorso a Lampedusa - ha proseguito - da autorità e vari ministri, compreso Alfano, che hanno visto il centro distrutto e la sua impraticabilità (aggravata dall'allungamento dei tempi della permanenza, che non è più momentanea e di prima accoglienza), tornati a Roma nulla si è mosso, tutto è rimasto come prima e si scaricano le responsabilità sulle cooperative». «Ci si deve giustamente scandalizzare per quello che è successo - ha aggiunto Sanfilippo -, ognuno di noi è rimasto turbato nel vedere quel video, ma dobbiamo al tempo stesso indignarci per le condizioni in cui è stato lasciato quel centro, soprattutto dopo l'ultimo incendio e anche dopo il naufragio del 3 ottobre. I migranti sono stati costretti a vivere condizioni di vita difficili; chi lavora nel centro vive condizioni impossibili». Durante la conferenza stampa Legacoop Sicilia ha fornito una serie di atti che documentano le richieste inviate dall'allora responsabile della società Nuova Lampedusa accoglienza, Cono Galipò, alla prefettura di Agrigento tra il 2011 e il 2013, alle quali, stando a quanto riferito dai responsabili di Legacoop, non sarebbe seguita alcuna risposta. Tra le carte ci sarebbe la richiesta di ristrutturazione dei container alle spalle dell'infermeria, l'isolamento dell'area sanitaria e docce.

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