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Sciacca, indennità da diminuire ai dirigenti La replica: «Stabilite dalla legge»

Dopo la richiesta avanzata da cinque consiglieri comunali

SCIACCA. "È palesemente inaccettabile, offensiva e pericolosa l'affermazione che «l'aumento delle tasse è da attribuire alla responsabilità dei dirigenti», con il rischio di offrire spunti di istigazione e di linciaggio". Lo scrivono i dirigenti del Comune Michele Todaro, Filippo Carlino, Venerando Rapisardi, Giovanni Bono, Giuseppe Bivona, Aldo Misuraca e Francesco Calia in una nota con la quale intervengono a seguito del dibattito sulle loro remunerazioni aperto da cinque consiglieri della maggioranza: Mario Turturici, Giuseppe Ambrogio, Gioacchino Settecasi, Luciano Augello e Ignazio Catanzaro. I dirigenti sottolineano che le loro remunerazioni "trovano fondamento nelle leggi, nei contratti collettivi nazionali e nella contrattazione decentrata approvata fin dal 2000 da tutte le amministrazioni comunali che si sono succedute nel tempo. Sulla proposta di decurtazione del cosiddetto "fondo" - aggiungono - gli orientamenti applicativi dell'Aran e la circolare del giugno 2013 della ragioneria generale dello Stato, hanno con chiarezza stabilito che è illegittimo il taglio lineare delle indennità di posizione dei dirigenti. Ove qualcuno possa avere un punto di vista diverso ha il dovere - continuano - di esprimerlo con puntualità ed argomentazioni, nelle opportune sedi e con il giusto contraddittorio". Intanto, 12 consiglieri della maggioranza hanno sottoscritto una lettera riservata al sindaco nella quale esprimono perplessità sull'iniziativa dei 5 colleghi.

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