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Agrigento, «duomo chiuso, rintocchi di campane fino a quando il “malato” non guarirà»

AGRIGENTO. Come le carezze della buona notte, come un bimbo da cullare che necessita dell'affetto e delle attenzioni del padre, così continuano i rintocchi della Cattedrale voluti dall'Arcivescovo Francesco Montenegro. Non si fermano nemmeno dopo l'annuncio della disponibilità economica ad avviare i lavori di consolidamento del costone. A futura memoria le campane fanno eco nella notte scura del colle. "All'orizzonte si intravedono delle soluzioni, c'è una speranza che la Cattedrale possa essere salvata, ma al momento non ci resta che attendere". Così Don Franco ha commentato le iniziative prospettate dai tecnici della Protezione civile. "Sono loro gli esperti - aggiunge - e noi continueremo ad attendere che il malato possa guarire". Non entra nel merito degli studi, delle possibili scelte tecniche, che pure ha seguito con attenzione l'Arcivescovo, non spetta a lui decidere se la palificata di cemento sia la soluzione giusta. Lo sa bene questo, ma sa anche, che il Duomo, è ancora lì che aspetta e non può farlo a lungo. Sul costone, come è stato accertato dai recenti studi, c'è una crepa che taglia in due parti San Gerlando. Bisognerà agire in fretta per salvaguardare quella che "non è una chiesa in più o in meno, ma è la storia di una città". I rintocchi delle campane della Chiesa Madre sono cominciati in concomitanza con l'avvio dell'anno della fede. Era l'ottobre del 2012, quando Monsignor Montenegro l'ha annunciato. Suonano mattina e sera, "sono la voce della speranza". Una speranza viva, soprattutto dopo l'annuncio che qualcosa si sta muovendo e che esiste una copertura finanziaria. "Sono i rintocchi per non dimenticare, ricordano il nostro impegno di cristiani, la voce di Dio che deve entrare nei nostri cuori per animare la vita". Afferma Don Franco. Dalla torre millenaria quindi, simbolo del passato ma anche testimone del presente, ogni giorno alle 9,15 e alle 21,15 continueremo a sentire i 10 rintocchi. Un richiamo per tutti, non solo per i credenti, un invito a non spegnere l'attenzione, con la speranza che al più presto vengano fatte le scelte migliori per fare in modo che la Cattedrale e il suo centro storico ritornino ad essere il cuore pulsante di tutta la Diocesi. Le soluzioni prospettate per frenare lo scivolamento del colle sono state illustrate sabato scorso alla presenza del Presidente della Regione Rosario Crocetta. Per gli esperiti occorrerà collocare una fitta rete di micropali, lunghi dai venti ai trenta metri con un diametro contenuto. Per passare alla fase esecutiva occorrerà un progetto definitivo. Crocetta si è detto ottimista e spera che si possa passare alla fase dei lavori entro la fine del 2014.

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