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«Ipia Marconi» di Canicattì, trovati nuovi locali Ma servono i fondi della Provincia

CANICATTÍ. Si complica sempre di più la vicenda riguardante l'emergenza classi all'istituto professionale Marconi.
Tra comunicazioni ufficiali, richieste di intervento e sollecitazioni arrivate all'amministrazione comunale dalla Provincia non si riesce a trovare il bandolo di una matassa che sta condizionando in maniera pesante lo svolgimento dell'anno scolastico degli alunni dell'Ipia. La novità degli ultimi giorni riguarda il rinnovo della disponibilità da parte dal comune di Canicattì a mettere a disposizione della scuola anche altri locali che si trovano all'interno del centro sociale di contrada Bastianella oltre ai cinque già individuati sempre nella stessa struttura.
«Abbiamo rinnovato al commissario straordinario della Provincia di Agrigento la nostra completa disponibilità a collaborare per cercare di salvare l'Ipia Marconi - ha detto il sindaco Vincenzo Corbo - . Proprio a testimonianza del nostro impegno ho manifestato la possibilità di utilizzare anche altri locali del centro sociale in modo tale da poter spostare tutto l'istituto in questa nuova sede e consentire così una soluzione complessiva della vicenda».
Ed è proprio da questo importante dato di fatto che però l'affaire Ipia non riesce ad andare oltre. Infatti a dover eseguire i lavori di adeguamento dei cinque locali già individuati e degli altri, eventualmente utilizzabili, dovrebbe essere proprio la Provincia.
Almeno questa è la convinzione dell'amministrazione comunale. «Il nostro passo lo abbiamo fatto - ha continuato Corbo - ma adesso deve essere l'ente provinciale a realizzare tutti gli interventi necessari per consentire il trasferimento degli alunni al centro sociale di Bastianella. A noi ci è stato detto di impegnarci nel trovare locali disponibili per i ragazzi dell'Ipia e siamo riusciti in questo intento . Adesso non spetta a noi intervenire».
Intanto gli studenti continuano a seguire i turni pomeridiani, ospiti del liceo scientifico, ed oltre a questo disagio per loro si prospettano tempi duri anche per quanto riguarda le attività extracurriculari. Infatti, proprio a causa della mancanza di locali e di spazi, i laboratori di moda, da sempre fiore all'occhiello della scuola, sono attualmente sospesi in attesa di una soluzione adeguata che possa permettere agli studenti di tornare a svolgere anche le attività pratiche che caratterizzano il loro corso di studi.

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