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Licata, operatori ecologici senza stipendio La raccolta si ferma il 15 novembre

LICATA. L’emergenza rifiuti è di nuovo dietro l’angolo. La Dedalo Ambiente, autorità territoriale d’ambito che gestisce il ciclo integrato dei rifiuti a Licata ed in altri sei centri dell’agrigentino, non ha ancora pagato lo stipendio di ottobre al personale. Perciò la Cgil, la Cisl e la Uil della funzione pubblica hanno proclamato per il prossimo 15 di novembre lo sciopero generale. Quel giorno, se nel frattempo l’Ato non avrà provveduto a liquidare loro ciò che gli deve, i dipendenti incroceranno le braccia. Lo sciopero è stato proclamato ieri dalle segreterie aziendali, provinciali, dei sindacati confederali.


Si tratta della seconda astensione dal lavoro decisa nel giro di poche settimane. Ad ottobre, infatti, la sospensione del servizio era stata scongiurata solo all’ultimo momento. Proprio a ridosso dello sciopero l’Ato rifiuti aveva saldato al personale lo stipendio del mese precedente, e perciò l’astensione non c’era stata. I sindacati, nel proclamare lo sciopero, hanno rivolto anche un appello al commissari che governano la Dedalo Ambiente, affinchè paghino agli operatori ecologici il dovuto.


Attualmente la gestione dell’Ato rifiuti è doppia. La Dedalo Ambiente è in liquidazione e degli adempimenti necessari si occupa il liquidatore Rosario Miceli. La gestione operativa è invece affidata a due commissari nominati dalla Regione, che guidano la società dallo scorso primo di ottobre. Ciò in vista dell’avvio delle Srr che, come è noto, sono state già deliberate dai Comuni. Le nuove società che si occuperanno della raccolta e dello smaltimento dei rifiuti dovrebbero essere operative prima della fine dell’anno.
Oltre allo stipendio di ottobre il personale della Dedalo Ambiente chiede anche la liquidazione di due premi di produzione arretrati, quello del 2011 ed il premio del 2012. Entrambe le indennità sono già maturate, ma non sono state ancora pagate agli operatori ecologici ed agli amministrativi che lavorano per conto dell’autorità territoriale d’ambito.
Ora, da parte del personale, c’è attesa per sapere se la società avrà in tempi brevi (comunque prima del 15 di novembre) i fondi necessari per saldare le spettanze arretrate. Lo sciopero, infatti, sarà revocato se nel giro di una settimana i netturbini riceveranno ciò che gli spetta, in caso contrario verrà confermato.


Sono previsti, dunque, tempi duri per i residenti di Licata, Palma di Montechiaro, Canicattì, Ravanusa, Campobello di Licata, Naro e Camastra. Se la raccolta si fermerà il 15 di novembre saranno necessari diversi giorni per tornare alla normalità ed i sette centri verranno invasi dalla spazzatura.

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