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Blitz «anti-abusivismo» a Racalmuto Sigilli a una discarica e due immobili

RACALMUTO. Una discarica di 5 mila metri quadrati fra due immobili in costruzione, che sono risultati essere in violazione alla legge sull'edilizia e al regolamento comunale, ed otto cani - uno dei quali tenuto alla catena - sequestrati ed affidati ad una pensione per animali. È durata due giorni l'operazione congiunta dei carabinieri della stazione di Racalmuto, retta dal maresciallo Alessandro Costa, della polizia provinciale ,retta dal comandante Vincenzo Giglio, e della polizia municipale, in contrada Padre Eterno, all'uscita del paese verso Grotte. Un'inchiesta che non sarebbe però finita visto che potrebbero esserci elementi anche per contestare il lavoro in nero. Due le persone che alla fine sono state denunciate, alla Procura di Agrigento, per le ipotesi di reato di inquinamento ambientale, violazione edilizia e maltrattamento di animali. Stando alla ricostruzione della polizia provinciale, i proprietari dei due immobili in costruzione - che sono risultati essere in violazione della legge sull'edilizia numero 47/85 e del regolamento comunale - avevano creato una discarica di circa 5 mila metri quadrati. Un immondezzaio - all'interno dei fabbricati abusivi - composto da lastre, serbatoi e canne fumarie di eternit, pneumatici fuori uso, elettrodomestici in disuso, legnami di vario genere, ferri usati in edilizia provenienti dalla demolizione di fabbricati, sfabricidi, mobilio vario, parti varie di autovetture, materassi, fogli di catrame, sanitari dismessi, infissi dismessi, grondaie in plastica usate, contenitori pieni d'olio usato. Nel corso del sopralluogo, alla presenza del dirigente veterinario dell'Asp di Agrigento, gli uomini della polizia Provinciale, quelli della Municipale e i carabinieri, hanno anche sequestrato - nella serata di giovedì - otto cani di varia taglia in quanto non risultavano iscritti al registro dell'Anagrafe canina, ne erano stati microcippati ed uno, in maniera particolare, era legato ad una catena, lunga un metro e mezzo circa. Una catena talmente attorcigliata da non consentire movimenti all'animale, con il rischio che avrebbe potuto strozzarsi. I cani sono stati affidati all'apposito canile convenzionato col Comune di Racalmuto. Oltre al reato penale per maltrattamenti è stata elevata la sanzione di 170 euro per la violazione della legge regionale 15 del 2000.

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