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«Zambuto-bis», il rimpasto ad Agrigento è pronto: in giunta Masone, Galvano e Vecchio

Protesta Giuseppe Di Rosa: «Il sindaco è "ostaggio dei partiti"». Un nominativo sarà fornito da Cirino

AGRIGENTO. Clamorosi colpi di scena e ripensamenti vari hanno accompagnato la travagliata vigilia del rimpasto della giunta comunale. Quello che viene definito il "Zambuto bis" riferito a questa seconda legislatura del sindaco di Agrigento, da poco approdato nel Pd area Renzi, è stato accompagnato da una serie di "rimescolamenti" dell'ultima ora che hanno "ritardato" l'annuncio ufficiale della nuova compagine amministrativa. Dalle indiscrezioni emerge che il nuovo esecutivo sarà composto da: Pietro Luparello (vice sindaco riconfermato) e Francesco Messina (pure lui riconfermato), e dalle new entry: Gerlando Gibilaro (che come Messina è consigliere comunale), Angela Galvano, in rappresentanza dell'area Renzi del Pd (pure lei componente dell'Aula Sollano) e, sempre in quota Pd, ed è questa la novità, Maurizio Masone. Completa la squadra, probabilmente, Giuseppe Vecchio, che tuttavia risulta in ballottaggio con un'altra personalità cui il nome è al momento, top secret. Ma potrebbe essere un nominativo diverso, indicato dalla componente che fa capo ad Andrea Cirino. Si parla dell'ex consigliere comunale Davide Lo Presti che sarebbe indicato da Cirino. Mentre sembra tramontata l'ipotesi di una nomina ad assessore per l'ex Alleanza nazionale, Maria Pia Vita, che più parti danno come aderente al Pd.
Ieri mattina l'assessore Ignazio Valenza ha rassegnato le proprie dimissioni nelle mani del sindaco e del segretario generale seguito a ruota da Patrizia Pilato. Di Rosa si tira fuori.Si definiva "assessore in pectore" ma Peppe Di Rosa dovrà continuare a svolgere il ruolo di vice presidente del consiglio comunale. Nella nuova giunta Zambuto non ci sarà il "Megafono" di Crocetta, anche se più volte lo stesso Di Rosa aveva detto che il sindaco si era preso un impegno direttamente con il Governatore della Sicilia. Ieri lo stesso Di Rosa ha tenuto una conferenza stampa definendo, senza mezzi termini, il sindaco Marco Zambuto "ostaggio dei partiti". "Visti i vari rinvii dovuti certamente al mancato accordo con le varie componenti - ha spiegato Di Rosa - rinuncio a quanto da ormai troppo tempo mi era stato attribuito, anche a furor di popolo e cioè al mio ingresso in Giunta, lasciando a Zambuto la possibilità di aprire ad altre forze che possano finalmente dare slancio all'attività amministrativa". Di Rosa precisa che "non è una marcia indietro, è una piena disponibilità per Zambuto di chiudere la giunta con le persone che lui ritiene opportune, persone che gli hanno chiesto delle garanzie e che possano dare lustro". "Per i nomi degli assessori - aggiunge il vice presidente del Consiglio comunale - è già stato fatto il nome di Masone, ed è stato imposto il nome della Galvano. Io rimango un uomo del Pd area Crocetta. Un'area Crocetta che non entra in Giunta perché si vuole che il sindaco di Agrigento torni ad amministrare insieme ad una giunta, cosa che negli ultimi anni non è stato fatto".
Masone proposto dal Circolo Berlinguer.«Dopo una discussione dai forti contenuti politici, distintamente innovativa nel metodo, che si è focalizzata sui criteri e sugli scopi di una compartecipazione attiva all'attività amministrativa della città - spiega in una nota Epifanio Bellini del circolo Berlinguer del Pd - si è ricercata la figura che potesse rappresentare, nella prossima giunta, questo processo politico e questa nuova fase programmatica. Il circolo ha trovato nella persona di Maurizio Masone, una sintesi largamente unitaria, frutto di un confronto aperto e sincero sul futuro del Partito democratico agrigentino e sul contributo che questo partito vuole dare all'esperienza amministrativa con un alto profilo di esperienza e solidità politica».

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