Questo sito contribuisce all’audience di Quotidiano Nazionale

Le ripetute intimidazioni a Racalmuto, cresce la paura e la rabbia fra la gente

Indignazione anche sul web. Il rogo di via Filippo Villa è soltanto l'ultimo caso in ordine di tempo nel paese di Sciascia

RACALMUTO. Preoccupazione, rabbia, sdegno, ma anche inviti a denunciare, a frantumare quel muro del silenzio che sta diventando sempre più alto. Quarantotto ore dopo l'incendio che in via Filippo Villa, a Racalmuto, ha distrutto quattro autovetture, fra blog e social network si cristallizzano i sentimenti dei racalmutesi, giovani e non solo.
Perché il rogo di via Filippo Villa - la vittima dell'intimidazione era un impiegato 47enne nel settore del salgemma, proprietario di una Volskagen Tuareg - è soltanto l'ultimo caso in ordine di tempo. "Gli autori non si preoccupano più di tanto - scrive Sergio Scimè - non hanno paura. La paura è dei cittadini che non sopportano più tutto questo. Nessuno dà una spiegazione a questi atti delinquenziali che si ripetono ormai con una certa frequenza.Episodi che recano danni materiali ai proprietari delle autovetture - continua - e ledono sicuramente l'immagine del paese. Ma siamo certi che ognuno di noi fa il proprio dovere per evitare tutto questo? Questo silenzio, è normale? Chi ha visto ha il dovere di dire. Ma quante cose non vengono dette in questo paese che ha perso tutte le speranze".
"La frequenza di tali episodi - scrive invece Michela La Rocca - sta provocando nella gente una sorta di assuefazione alla violenza che ne impedisce qualsiasi forma di rigetto o di rivolta. A mio avviso, questo crea complicità con gli artefici di tali misfatti che ripetono le loro azioni sempre più sfrontatamente". C'è invece chi, semplicemente, esprime "tristezza" e chi, invece si chiede: "Dove siamo diretti?". "Credo che la soluzione sia difficile da approntare - scrive su Facebook Nicolò Vignanello -. Siamo ai limiti della civiltà e questi sono i risultati del totale abbandono che Racalmuto nel tempo ha subito"."Sono le teste che non vanno - incalza Concetta Rita Barbieri -. Siamo tornati all'età della pietra!".

Caricamento commenti

Commenta la notizia