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Fiera d’ottobre a Favara, oltre 24 mila euro dalla Tosap

FAVARA. Anche la “Fiera d’ottobre” dell’anno 2013 è andata in archivio dopo tre giorni di intense attività commerciali che hanno impegnato circa 300 commercianti distribuiti su 2,5 chilometri di strade cittadine che, come al solito, hanno creato non pochi problemi alla circolazione veicolare. Ma il dato positivo che emerge è che finalmente si è usato il pugno duro non facendo montare gli stand a quei fieristi che non si fossero messi in regola con il pagamento della tassa sull’occupazione del suolo pubblico.


«Nella casse del Comune – dice Carmela Cusumano, responsabile dell’ufficio Tosap – sono entrati 17 mila e 929 euro per la fiera 2013 e altri 7 mila per le fiere degli anni precedenti. Anche perché la disposizione impartita dall’assessore Giuseppe Milioti era tranciante: agli standisti non sarebbe stato concesso di montare se non avessero appianato i debiti maturati nel passato». In ogni caso, i conteggi non sono definitivi perché qualcuno ha chiesto di pagare rateizzando l’importo. Come al solito sono stati migliaia gli avventori, arrivati anche dai comuni vicini, per comprare ma anche per osservare uno dei più grandi mercati all’aperto della provincia.


Ma non sono mancate le lamentele in particolar modo per l’estensione della fiera ubicata su via Cicero e De Francisca, su viale Ambrosini e su piazza della Pace. Gli espositori hanno deplorato il fatto che quest’anno non sono stati collocati i bagnotti. «Abbiamo dovuto fare tagli – spiega Milioti – perché in bilancio non c’era un centesimo. Sono saltati anche gli spettacoli di intrattenimento molto graditi soprattutto dai più giovani. Sui bagni, però, devo puntualizzare che il Comune si è attrezzato tenendo aperti quelli dello stadio e del cimitero, strutture inserite nel contesto della fiera».

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