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Sciacca, il Consiglio torna alle prese con la Tares Un conto da 5 milioni e 700 mila euro

SCIACCA. Approderanno stasera in consiglio comunale il regolamento, le tariffe e il tributo sulla tares, la tassa sui rifiuti. Sui saccensi dovrà gravare l'intero costo del servizio, 5 milioni e 700 mila euro, e non 3 milioni e 700 mila, come avvenuto fino al 2012. La ripartizione è impresa assai difficile, con pochi margini di manovra. Per le utenze domestiche l'aumento sarà contenuto. Per una casa di 100 metri quadrati nella quale vivono quattro persone l'aumento sarà di 65 euro all'anno.


Le dolenti note arriveranno, invece, per le attività commerciali e in particolare per alcuni settori. Negozi di ortofrutta, piante e fiori, pescherie e quelli per la vendita di pizza a taglio i più colpiti. Pagheranno 17,90 euro in più al metro quadrato, da 3,85 a 21,75. Più modesto l'aumento per i circa 600 negozi di abbigliamento e calzature, un euro e 25 centesimi al metro quadrato, da 3,85 a 5,10. Tempi duri, invece, per ristoranti, pizzerie, trattorie, osterie e pub. L'aumento previsto è di 12 euro e 87 centesimi al metro quadrato, da 3,85 a 16,72. Leggermente inferiore, ma sempre significativo, per i bar che passeranno da 3,85 a 12,58.


Aumenterà, ma in maniera più contenuta, la tassa autocarrozzerie, autofficine ed elettrauto: da 3,85 a 5,77. Queste attività, a Sciacca, sono poco più di 250. Per l'ospedale previsto un aumento da 1,93 a 4,22 al metro quadrato, mentre per le banche da 2,13 a 3,88. Ci sono anche i settori per i quali è prevista una diminuzione. Per autorimesse e magazzini senza attività di vendita c'è un meno 1,68 e per gli autosaloni riduzione dell'1,04 per cento. Qualcosa si muove al Comune per distribuire diversamente il carico della Tares.


Michelangelo Graffeo, consigliere della maggioranza, lavora a un emendamento che prevede di alleggerire il peso per le utenze non domestiche, circa 3000, sulle quali, ad oggi, è previsto che graverà un peso di circa 2 milioni di euro. «Per evitare - afferma - tanto per fare un esempio, che un supermercato di 600 o 700 metri quadrati paghi da 1800 a 9 mila euro all'anno o un'altra attività, compresa tra i settori più colpiti, da 400 a 2000 euro». Gravando qualcosa in più sulle 20 mila utenze domestiche per Graffeo si potrebbe ridurre di un terzo il peso su quelle non domestiche. Anche l'opposizione, fa sapere il consigliere Paolo Mandracchia, prepara un emendamento e avverte: «Sia chiaro che la maggioranza deve garantire il numero legale in particolare per l'esame di punti così importanti».

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