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Lampedusa, sbarchi senza fine: recuperati altri 6 cadaveri

LAMPEDUSA. Il mare di Lampedusa continua a restituire i corpi dei migranti: sei i cadaveri
ripescati oggi, vittime del drammatico naufragio della settimana scorsa, con i morti che salgono a 364. Al largo dell'isola, dove è avvenuto il secondo naufragio, la marina maltese ha recuperato invece il corpo di un bimbo di 3 anni, le vittime così salgono a 38, anche se potrebbero essere molte di più. Secondo i racconti di alcuni sopravvissuti sul barcone, che si è capovolto, c'erano almeno 400 persone, tra cui molte donne e bambini. I superstiti sono 212; i cadaveri recuperati sono 38. Mancherebbero all'appello, quindi, circa 150 persone.

I viaggi della speranza proseguono senza tregua. Due nuovi barconi, con a bordo 386 migranti, tra cui 110 donne e 54 bambini, sono stati soccorsi nel Mediterraneo, tra Malta e la Sicilia dalla capitaneria di porto, Gdf e marina militare. I profughi saranno portati a Pozzallo e a Reggio Calabria A Porto Empedocle stamattina, col pattugliatore Libra, sono arrivati 235 migranti presi a bordo durante tre operazioni di salvataggio. Tra loro anche 56 superstiti, molti minori, del naufragio del peschereccio inabissatosi venerdì a 60 miglia da Lampedusa. Nove bambini sono stati condotti in una comunità alloggio a Menfi, quattro di loro sono i superstiti del naufragio in acque Sar maltesi. Uno dei bimbi potrebbe presto riabbracciare la madre che secondo fonti investigative sarebbe viva e si troverebbe a Malta, dove è stata trasferita assieme ad altri sopravvissuti.

Ma insieme a chi ce l'ha fatta, sulla banchina, a Porto Empedocle, sono giunte le bare con i resti di chi ha perso la vita dieci giorni fa. Partite stamattina dalla maggiore delle Pelagie sulla nave Cassiopea, sono state accolte da decine di africani e da associazioni. Sul molo, emblema di un dolore condiviso ai di là dei confini, uno striscione bianco con la scritta rossa: "Sangue nostrum". Lacrime e tanta commozione durante le operazioni di scarico delle bare bianche, con la gente che applaudiva e piangeva alla partenza dei camion verso il cimitero di Agrigento, dove saranno tumulate 120 delle 150 bare, il resto dei feretri sarà trasferito nei campisanti di
altri comuni dell'agrigentino.

E problemi di ordine pubblico, oggi, ci sono stati anche a Catania, dove centinaia di siriani arrivati 5 giorni fa dopo essere stati soccorsi a 60 miglia dalle coste siracusane da un mercantile battente bandiera panamense, sono fuggiti dal Palasport. Tra loro anche decine di minorenni. Scavalcati i cancelli, hanno chiesto ai passanti indicazioni per potere raggiungere la stazione ferroviaria.

Non arriveranno a Lampedusa, ormai al collasso (nel centro di accoglienza, che può ospitare 300 persone, ce ne sono oltre 700) i migranti soccorsi questa mattina. Viaggiavano sue due barconi: uno agganciato in zona di soccorso di competenza maltese da un pattugliatore della Marina de La Valletta e da un mercantile; l'altro individuato dalla Guardia Costiera nello stesso tratto di mare in cui si è consumato il tragico naufragio di venerdì.

A dare l'allarme alla Capitaneria sarebbe stato un telefono satellitare. In zona operavano la nave Espero della Marina e la nave Cavallari della Guardia Costiera. In soccorso è stato dirottato in zona il rimorchiatore Asso 30 che porterà i migranti a Pozzallo. Mentre proseguono gli sbarchi non si placano le polemiche politiche sulla Bossi-Fini. In un'intervista a Sky il ministro delle Infrastrutture Maurizio Lupi ha ribadito che: ''Il reato di clandestinità è un reato che un Paese deve sancire e affermare''. Parole condivise da molti esponenti del suo partito
come Anna Maria Bernini, portavoce vicario del Pdl, e Maurizio Gasparri. Per l'abrogazione della legge si è invece espresso il segretario nazionale dell'Idv Ignazio Messina.

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