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Centro storico, lettera al sindaco di Agrigento: «Si fa cultura fra eternit e rifiuti»

Molte zone vengono valorizzate dalle iniziative dei privati ma le condizioni igieniche sono da migliorare

AGRIGENTO. Il centro storico agrigentino fa fatica a riprendersi da decenni di indifferenza e abbandono. Le iniziative di gruppi e associazioni stanno facendo in modo che qualcosa si muova ma il percorso è sicuramente lungo e tortuoso.
E per non lasciare nulla di intentato, una di queste associazioni, "Agrigento, Punto e a capo", ha scritto al sindaco Zambuto ma anche a questore, prefetto, Genio civile, Asp e Protezione civile, per attenzionare uno dei tanti problemi delle zone antiche della città in tema di igiene e sicurezza.
«In via Vallicaldi - scrivono i componenti dell’associazione Apc - da qualche tempo, vengono svolte manifestazioni di pubblico spettacolo all'aperto, con varie iniziative connesse. Il tutto nel lodevolissimo ed apprezzabile scopo, portato avanti da alcune associazioni, di ridare dignità ad un quartiere abbandonato al degrado e all'incuria, ormai da troppi anni. Ribadiamo di condividere la loro preoccupazione e sposare la loro pregevole causa. Ciò che tuttavia ci desta notevole perplessità come cittadini, è il fatto che per raggiungere tali luoghi, fatti salvi gli accessi dalla via Giambertone e la via Ravanusella, sono utilizzabili e accessibili al numerosissimo pubblico che interviene alle manifestazioni anche le vie Gallo, Bagli e discesa Boccerie. Abbiamo fatto un giro nei luoghi indicati e ci siamo presi l'onere di fare qualche scatto che ne descrive le criticità».
IL SERVIZIO NELL’EDIZIONE DI AGRIGENTO DEL GIORNALE DI SICILIA DI OGGI

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