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Naufragio, recuperati altri 37 corpi: ora le vittime sono 231

LAMPEDUSA. La burocrazia dell'orrore dice che oggi hanno ripescato dal mare solo 37 morti e che il numero complessivo delle vittime finora recuperate è di 231. Ma è proprio questa conta arida, questo andare e venire delle motovedette piene di cadaveri che tanto assomiglia a quello di un autobus di linea in una grande città, a dare il senso dell'enormità della strage di Lampedusa: salgono i sub della Gdf e scendono quelli della Capitaneria; quelli sulle barche raccolgono i morti, quelli in fondo al mare li legano alle corde per portarli in superficie. Così, da mattina a sera. Domani sarà uguale ad oggi che è uguale a ieri che è uguale all'altroieri; si esce in mare e si pescano morti.   
La buona notizia è che quest'ecatombe senza fine ha smosso le coscienze degli italiani: al Comune di Lampedusa stanno arrivando centinaia di mail di altri Comuni, di sindaci, di associazioni e di singoli cittadini che chiedono cosa possono fare per aiutare l'isola, per dare il loro contributo. E decine sono le famiglie che si rivolgono alla parrocchia chiedendo di poter accogliere uno dei sopravvissuti. «Lampedusa sta ricevendo tantissima solidarietà, anche dall'estero - dice il sindaco Giusi Nicolini - c'è chi ci offre sepolture, chi volontari e chi un aiuto economico. Siamo sinceramente commossi». Il comune ha attivato un conto corrente, dove finiranno le donazioni: «troveremo il modo - promette il sindaco - di impiegare le donazioni nel modo migliore, perchè Lampedusa diventi sempre più accogliente per tutti, coloro che la abitano o quanti semplicemente la attraversano».   
Un buon modo sarebbe ad esempio garantire condizioni di vita migliori a chi arriva a Lampedusa attraversando il mare. Il che significa migliorare le condizioni di vita nel Centro d'accoglienza che, nonostante la pulizia straordinaria effettuata solo grazie alla pressione della stampa, resta una struttura fatiscente e sovraffollata. Oggi sono partiti 26 minori e una settantina di adulti, ma all'interno restano oltre 900 persone, tre volte la capienza regolamentare. È auspicabile che mercoledì, quando arriverà a Lampedusa, il presidente dell'Ue Manuel Barroso lo vada a visitare: ha detto di voler vedere con i suoi occhi cosa è successo e cosa si può fare e, dunque, è giusto che cominci da quello che resta una vergogna per l'Italia e per l'Europa.   
In attesa di Barroso, oggi sono arrivate a Lampedusa altre 150 bare: non basteranno neanche queste, visto che tra ieri e oggi sono stati recuperati 120 corpi e in mare, secondo i racconti dei sopravvissuti, che ne sono ancora circa 130. Nell'hangar dell'aeroporto ci sono dunque già 232 morti. Ma nessuna salma è stata trasferita: alcuni sopravvissuti hanno detto di aver perso dei familiari o degli amici nel naufragio e dunque si darà loro la possibilità di vedere le fotografie scattate dalla scientifica per tentare di identificare più migranti possibili e dar loro una sepoltura con nome e cognome.   
Quando rientra l'ultima motovedetta con 20 cadaveri a bordo, si alza in volo un aereo per il pattugliamento. Perchè l'emergenza non sono solo i morti: oggi non è arrivato nessun barcone a Lampedusa (mentre 200 migranti sono sbarcati a Pozzallo) - ma tutti sanno che prima o poi all'orizzonte si profilerà la sagoma dell'ennesima carretta. L'ennesimo carico di disperati. Si spera solo che si riesca a finire in tempo il raccolto dei morti, per poter assistere in maniera decente i vivi. 

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