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Montaperto, rubati 1.500 metri di rame

AGRIGENTO. È il business dell'ultimo quinquennio. E' la "new economy". Nulla a che vedere con il significato del termine coniato dallo statunitense Kevin Kelly. Ma "new economy" per i cacciatori di "oro rosso". In contrada Miglione, nel rione satellite di Montaperto - ad Agrigento - nella notte fra giovedì ed ieri, in poche ore, sono si sono volatilizzati 1.500 metri di cavi elettrici che alimentavano un impianto fotovoltaico. Tranciati, di netto. Accatastati e portavi via, senza lasciare alcuna traccia. Il danno, per la "Paladina srl" di Milano - proprietaria dell'impianto fotovoltaico -, è ingente. E' stato stimato in circa 10 mila euro.


Non è il primo episodio. Probabilmente, non sarà nemmeno l'ultimo. Già lo scorso 27 aprile, i "cacciatori di oro rosso" avevano razziato 1.300 metri di cavi di rame - per un danno di circa 20 mila euro - dall'impianto fotovoltaico di contrada Valle del Lupo, fra Agrigento e Palma di Montechiaro. Ed ancora, il 23 febbraio scorso, in contrada Poggio Gatti, al Villaggio Mosè, in uno degli impianti fotovoltaici della Moncada energy group. Anche allora venne denunciato un danno di circa 20mila euro.


Una storia che si ripete. E che non lascia indenni né gli impianti di telefonia, né quelli di corrente elettrica a servizio dei cittadini e meno che mai i cavi che alimentano gli impianti fotovoltaici. Anche sul nuovo "caso", quest'ultimo di contrada Miglione a Montaperto, hanno avviato le indagini i carabinieri della stazione e quelli del nucleo operativo e radiomobile. Indagini che non si preannuncia però semplici e di immediata soluzione.


Il rame, definito non a caso "oro rosso", fa gola in quanto metallo ben quotato e ad alta domanda. Sul mercato nero è quotato a circa 4 euro al chilogrammo, ma che in certi periodi - a seconda della richiesta - può arrivare anche a 5,12 euro circa. C.R.

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