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Fontanelle, dopo il tentato furto resta chiusa la filiale delle Poste

AGRIGENTO. Con l'impianto di robuste cancellate, avvenuto un paio di giorni fa, proseguono i lavori alla succursale numero 1 delle Poste italiane. Che però è ancora chiusa: l'ufficio di via Pancamo, a Fontanelle, dopo l'ennesimo tentativo di furto subito nella notte del 13 settembre scorso ha abbassato le saracinesche senza più riaprirle, almeno fino alla data di oggi.


Un dato che tra gli ultimi giorni del mese, quando i più effettuano i pagamenti in scadenza, ed i primi del mese successivo, quando i pensionati sanno già di doversi sobbarcare delle lunghe attese per riscuotere quanto loro dovuto, appare ancor più pesante da digerire. È così che con la chiusura della posta di uno dei più popolosi quartieri del capoluogo si acuisce la "sofferenza" delle altre succursali che si sono dovute sobbarcare decine di utenti: conseguenza naturale è stata la carenza di liquidi, le code interminabili e un numero sconsiderato di agrigentini insoddisfatti e frustrati.


«Ma che ci vuole per sistemare gli uffici? La nostra filiale non esiste nemmeno sulla mappa del sito ufficiale delle Poste: possiamo mai aspettarci dei servizi reali?». Con questa laconica affermazione Ninetta Incorvaia riassume il disappunto per la situazione in atto vissuta dall'utenza della succursale numero 1 che, bisogna dirlo per dovere di cronaca, spesso non fa registrare una grande soddisfazione anche per via dell'esiguo numero di addetti allo sportello in certe giornate.


«Già per pagare una bolletta dobbiamo aspettare delle ore a volte: adesso ci hanno dirottati alla Posta centrale dove i turni sono davvero insostenibili». Tra tutti i residenti del quartiere sentiti, il parere più diffuso è che di norma «una media di due sportelli funzionanti in via Pancamo è insufficiente per l'afflusso giornaliero». Ma non solo, il dramma vero lo vivono i pensionati che addirittura arrivano ad appostarsi fuori dagli uffici già intorno alla 4 del mattino per dare il via a lunghe code di cui sperano di assicurarsi i primi posti. La cosa è stata più volte documentata, anche fotograficamente e, purtroppo, accomuna diverse zone della città.


«La situazione già a Fontanelle non era sostenibile - testimonia Giuseppe Russo - ora dobbiamo pure prendere gli autobus, perché non tutti abbiamo i mezzi per andare in giro autonomamente, e cercare l'ufficio postale che potrà, sempre dopo attese lunghissime, offrirci il servizio di cui necessitiamo. Ci hanno indirizzati alla Posta centrale ma molte cose non si possono fare perché se abbiamo un conto o un libretto di risparmio aperto a Fontanelle ci dicono che non tutte le operazioni sono possibili: ma se non riapre a breve quell'ufficio, come facciamo? Quanto ancora dovremo aspettare?».

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