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Acqua, le bollette erano state pagate Palma, Amato si scusa con gli utenti

Al Comune non risultavano alcuni versamenti del 2010, perciò ai contribuenti è arrivata un’ingiunzione

AGRIGENTO. Alcuni palmesi hanno ricevuto, nei giorni scorsi, un’ingiunzione di pagamento del canone idrico, da parte del Comune, relativo al consumo del 2010. Ora l’ente si è accorto che, al contrario di quanto pensava, i cittadini in questione avevano già pagato le bollette. Perciò il sindaco Pasquale Amato si è scusato con gli interessati.
“Il sindaco – si legge nella nota diffusa ieri da Palazzo degli Scolopi -, dopo avere verificato presso il competente Ufficio Riscossione Canone Idrico che per alcune bollette relative all’anno d’imposta 2010 sono state inviate ai contribuenti ordinanze ingiunzioni, pur essendo stato il canone già pagato on line da postazioni telematiche diverse dagli uffici postali, si scusa con la cittadinanza per l’inconveniente”.
A lamentarsi erano stati gli stessi cittadini i quali, nei giorni scorsi, si erano presentati all’Ufficio riscossione canone idrico per chiedere spiegazioni. I palmesi che avevano ricevuto l’ingiunzione da parte del Comune solo per qualche attimo hanno avuto dubbi circa il pagamento delle bollette del canone idrico di tre anni fa. Poi sono andati a cercare le ricevute di pagamento e le hanno trovate. A quel punto non hanno esitato a raggiungere l’ufficio competente per dimostrare, ricevute alla mano, che loro quelle bollette le avevano pagate regolarmente. Avevano versato il dovuto tramite delle postazioni on line, ma evidentemente la comunicazione non era arrivata agli uffici comunali, i quali hanno inviato l’ingiunzione.
Ovviamente a quanti, nell’ultimo periodo, è arrivata a casa l’ingiunzione di pagamento del canone idrico di ben tre anni fa è quasi venuto un colpo. Di questi tempi pagare le tasse è difficile, perché la crisi economica ha messo in ginocchio tutte le famiglie, perciò un tributo inatteso finisce per sconvolgere almeno alcune ore della giornata di chi riceve l’ingiunzione. Per questo c’è stata la corsa, da parte dei contribuenti, a cercare nei cassetti in cui erano state conservate, le ricevute di pagamento. C’è stato qualcuno che all’inizio, malgrado li cercasse dappertutto, non trovava copia dei bonifici fatti al Comune. Allora, certo del fatto di essere sempre stato in regola con le tasse, ha chiamato la propria banca e solo quando traccia di quel versamento è stata trovata nel conto corrente, ha recuperato la serenità. Ora gli stessi palmesi, certamente, apprezzeranno le parole del sindaco Pasquale Amato che gli ha chiesto scusa.

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