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Ravanusa, deve pagare maxi-debito: pignorata la tesoreria del Comune

RAVANUSA. Conti correnti bloccati e rischio "default" per il Comune di Ravanusa a causa di un pignoramento della tesoreria dell'ente, affidata al Monte dei Paschi di Siena. Una sentenza esecutiva della Corte d'appello di Palermo ed un atto di precetto per una somma pari ad un milione e 900 mila euro da parte degli eredi "Sillitti" per espropri di terreni risalenti a 40 anni fa. Si tratta di terreni nella zona di via Fanaco, via Arancio e Po, che sono stati urbanizzati. In appello il Comune è stato condannato a pagare le somme. Ed ieri i creditori hanno bussato alle porte del Comune. La Corte d'appello, infatti, ha accolto parzialmente il ricorso presentato dal Comune ma ha imposto all'ente di pagare immediatamente la somma di un milione e 44 mila euro. Angelo Sillitti, il creditore, ha così proceduto a trasmettere il pignoramento verso terzi bloccando tutte le somme e le liquidità presso la tesoreria comunale.

Il pignoramento riguarderà soldi liquidi, titoli di credito e tutto ciò che è pignorabile che il Comune detiene depositate presso la tesoreria comunale della banca Monte Paschi di Siena sino alla concorrenza di 696 mila euro maggiorata ex legge della metà sino al raggiungimento complessivo di 1 milione e 44 mila euro. L'udienza è stata fissata per il 9 dicembre presso il tribunale di Agrigento, ma il sindaco Carmelo D'Angelo lancia l'allarme cerca una soluzione. "Il pignoramento può paralizzare la gestione amministrativa - dice - con i servizi essenziali che non potrebbero essere garantiti. C'è il rischio che non potendo spendere nemmeno un euro, si blocchino servizi essenziali per i cittadini di Ravanusa come la mensa scolastica, asilo nido, trasporto pendolare e sostegno alle fasce più deboli. Sto cercando di trovare una soluzione e una transazione con gli interessati ma non ho ricevuto risposte. Questo pignoramento riguarda dei terreni espropriati negli anni settanta e mai pagati. Adesso chi piange è la mia gestione amministrativa.

Una causa civile iniziata circa 12 anni fa che ha avuto una sentenza definitiva in Corte di Appello nel giugno del 2012 che condannava il Comune al pagamento di un milione e 800 mila euro. E' stato ricorso in Cassazione e il giudizio a tutt'oggi pende in Cassazione, ma di fatto il provvedimento della Corte di Appello è esecutivo ma quando mi sono insediato ho proposto subito inibitoria e la Corte di Appello ci ha condannati ad un pagamento di circa 696 mila euro in attesa che la Corte di Cassazione si esprima. Adesso è arrivato il pignoramento".

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