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Agenzia delle entrate, redditometro I controlli del fisco sono già iniziati

L’ufficio della direzione provinciale di Agrigento rileverà anche i dati di Canicattì, Licata, Sciacca, Menfi e Casteltermini

AGRIGENTO. Fisco e spese, sono già scattati nell'Agrigentino i controlli previsti dal nuovo redditometro. Avviate dalla direzione provinciale di Agrigento le istruttorie per accertare significativi "scostamenti" tra reddito dichiarato e spese effettuate.
I controlli si dividonono in due fasi e riguarderanno chi avrà superato abbondantemente la soglia del 20% di scostamento. Dopo una prima ispezione tecnologica nei casi a più alto rischio evasione, i contribuenti che avranno fatto troppo "spese pazze" rispetto al reddito dichiarato riceveranno la prima convocazione per una richiesta di chiarimenti per esempio su acquisti di case, auto, beni di lusso e anche vacanze. Sarà a questo punto necessario difendersi producendo prove e documenti che giustificano certe spese. Nella seconda fase, qualora le spiegazioni non dovessero essere soddisfacenti per l'Agenzia delle Entrate, scatterà l'accertamento vero e proprio.
Ad occuparsi nell'Agrigentino del redditometro, il nuovo sistema di controlli che rispetto a prima tiene conto di dati più dettagliati per ricostruire il reddito, sarà l'ufficio controlli della direzione provinciale di Agrigento, coordinato da Lilla Maria Galluzzo, che rileverà in maniera centralizzata anche i dati relativi all'utenza degli uffici territoriali di Canicattì, Licata, Sciacca, Menfi e Casteltermini.
"Entro il 31 dicembre 2013 completeremo tutti i controlli e gli accertamenti previsti in coerenza con le direttive e il budget che ci hanno assegnato", spiega il direttore provinciale dell'Agenzia delle Entrate di Agrigento Giuseppe Marino. "Nella selezione dei contribuenti a maggior rischio di evasione e nell'effettuazione dei controlli previsti verranno presi in considerazione solo spese e dati certi presenti in anagrafe tributaria o nella dichiarazione dei redditi e si non terrà conto delle spese medie Istat". Il nuovo redditometro dovrebbe rafforzare la lotta all'evasione fiscale e quindi portare più soldi nelle casse dello Stato. Intanto c'è già chi prende le contro misure, "Dieci consigli per difendersi dal redditometro" impazzano già su facebook. Per il segretario dei pensionati della Cgil agrigentina, Piero Mangione, "il redditometro è solo un primo passo per combattere l'evasione, uno strumento utile per individuare chi possiede ville, auto di lusso, barche e dichiara redditi modesti a danno della collettività". Per Aldo Broccio, segretario generale della Uil di Agrigento «il redditometro non porterà i benefici economici che il goveno prevede, penso che sarà una marcatura molto stretta ai contribuenti che pagano regolarmente le tasse».

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