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Sciacca, tavolo tecnico sul randagismo Gli animalisti incalzano il Comune

SCIACCA. Le associazioni animaliste chiedono un tavolo tecnico sul randagismo. Per l’Anta, rappresentata da Giusy La Bella, c’è «troppo allarmismo, spesso ingiustificato, e un forte clima di ostilità nei confronti dei cani randagi presenti in contrada Perriera». Il popoloso quartiere è stato il centro, negli ultimi mesi, di una serie di fatti riguardanti i randagi. Ci sono state aggressioni, ma anche tentativi di avvelenamento degli animali e per un lungo periodo il servizio veterinario ha lasciato affissi cartelli che obbligavano i proprietari a mettere la museruala ai cani dopo che sono state rinvenute esche avvelenate. Giusy La Bella attacca: «E’ sconcertante - scrive in una lettera inviata al sindaco, Fabrizio Di Paola - apprendere che responsbaili del rendagismo sono coloro che nutrono i cani. Probabilmente si cercano dei capri espiatori. Se i cani non venissero nutriti diverrebbero più nervosi ed aggressivi - continua - e allora si che dovremmo preoccuparci». Secondo l’Anta la situazione, anche alla Perriera, non è così critica come viene descritta, ma l’associazione chiede la convocazione al Comune di un tavolo di discussione «per valutare meglio e discutere delle strategie da mettere in atto come soluzione al contrasto del randagismo senza arrecare nocumento ad alcuno». Il Comune, nell’ambito del progetto «Il mio amico fido», ha cercato di favorire l’adozione dei randagi, ma con scarsi risultati. Appena sette gli animali adottati. Eppure l’ente è pronto a pagare 250 euro per favorire l'adozione di ognuno dei 260 cani ospitati nelle tre strutture con le quali è convenzionato. Chi si farà avanti oltre alla somma di denaro, una tantum, riceverà anche collare, guinzaglio e scodella per l'animale. E' una delle iniziative che rientrano nel progetto "Il mio amico fido", approvato dalla giunta, sul quale il Comune punta per ottenere un considerevole risparmio rispetto alla spesa attuale: 1.627 euro all'anno per il mantenimento di ogni cane ricoverato. Spendendone solo 250 otterrebbe un risparmio di 1.377 euro e, gradualmente, abbatterebbe i costi in maniera considerevole. Gli animalisti approvano, ma la risposta è stata largamente al di sotto delle aspettative. 

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