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Il Comune di Agrigento e le sue società partecipate, un «giallo» la mancanza di rendiconti

I revisori: «Non abbiamo gli elementi per affermare che tutti gli organismi abbiano il bilancio»

AGRIGENTO. Scoppia la grana dei rendiconti che mancano all'appello nel bilancio consuntivo del 2012, comunque già approvato dal consiglio comunale, ma con varie perplessità. Il consigliere comunale, Alfonso Vassallo, ancora durante il dibattito in consiglio ha evidenziato che nella Relazione dei Revisori dei Conti dovevano essere allegati i Bilanci di società e organismi partecipati, come la Fondazione Pirandello, Ato idrico, il Cupa, che incidono non poco nei conti del Comune.
In effetti i revisori dei conti nella loro relazione scrivono: «Non abbiamo gli elementi per affermare che tutti gli organismi partecipati abbiano provveduto ad approvare il bilancio d'esercizio o il rendiconto al 31 dicembre 2012. Sono pervenuti i bilanci approvati per l'esercizio 2012 delle partecipate dell'Ato Gesa2 e del Voltano Spa. Non sono pervenuti i consuntivi riferiti all'esercizio 2012 dell'Ato idrico, del Consorzio del Polo Universitario e Fondazione Teatro Pirandello». Della Fondazione Teatro Luigi Pirandello-Valle Dei Templi Bilancio si ha solo il bilancio di previsione 2012 secondo cui le spese per le indennità del Consiglio Di Amministrazione, del Direttore, delle Consulenze in genere e dei servizi ammontano a euro 177.114,00. La situazione economica al Polo universitario è nota: 800 mila euro di debiti nei confronti dei docenti, risalenti ad emolumenti datati perfino 2009. Dalla Regione non arrivano più fondi e la Provincia ha ridotto di circa 200 mila euro il finanziamento previsto. Sarebbero necessari 780 mila euro per restare a galla.
Per quanto riguarda l'Ato Gesa2 i revisori dei conti nella loro relazione sottolineano che tale società partecipata "riporta tra i propri crediti quello vantato verso il Comune di Agrigento per euro 30.590.406 del quale vanno sottratte le anticipazioni per euro 14.699.990. Di contro il Comune vanta crediti nei confronti degli utenti della città di Agrigento per i quali l'Ato Gesa detiene il diritto alla riscossione. L'ato Gesa non ha fatto pervenire elenco dei crediti esigibili vantati nei confronti degli utenti al fine di determinare l'eventuale disavanzo tra crediti e debiti al 31 dicembre 2012". Da un prospetto presentato da Ato Gesa risulta che dal 2005 al 20122 le entrate previste grazie alla bollettazione sono state pari ad euro 71.837.259,92 e le spese del servizio a carico del Comune di Agrigento sono pari a 75. 949.012,00. C'è una differenza tra entrate e costi di euro 4.111.752,08. Tale differenza dovrebbe essere recuperata con gli accertamenti emessi a carico di utenti evasori . Ma i revisori sostengono anche che "non è stato previsto in preventivo e tanto meno negli equilibri un fondo di accantonamento per la copertura dei costi".
Per quanto riguarda il Voltano, l'ex presidente della provincia, Eugenio D'Orsi, in una recente conferenza stampa ha sottolineato che il Comune di Agrigento è socio di maggioranza in tale società, con una quota del 39%. «Il Voltano ha debiti per ben 11 milioni e 418 mula euro - sostiene D'Orsi - Per tanto il Comune di Agrigento si assume debiti per almeno quattro milioni e mezzo».
Il problema sollevato da questi è senz'altro destinato a suscitare molte polemiche. La discussione continuerà nei prossimi giorni in consiglio comunale chiamato ad approvare il bilancio consuntivo del 2012.

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